LO STUDIO

Il Covid inasprisce i gap mondiali, l’Onu: “Digital divide in aumento nei Paesi a basso reddito”

Nell’anno della pandemia retrocessione dei progetti innovativi e flessione del 30% delle vendite di dispositivi elettronici nelle economie meno avanzate, ma l’impatto si fa sentire anche in quelle più floride, dove si registra un -5%

Pubblicato il 11 Giu 2021

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La pandemia acuisce il digital divide nel mondo. Non in tutto il mondo: solo nelle aree a medio e basso reddito dove il Covid colpisce più duramente le economie. Emerge dal report redatto dall’Università delle Nazioni Unite (Unu) e dall’Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (Unitar), secondo cui nei primi tre trimestri del 2020 le vendite dei dispositivi elettrici ed elettronici sono calate del 30% nei Paesi a medio e basso reddito, mentre ha fatto registrare solo una flessione del 5% nei Paesi ad alto reddito.

Smartphone e pc in calo nel Sud del mondo

A livello globale, è stato il settore degli elettrodomestici pesanti (come frigoriferi, lavatrici e forni) a far segnare il calo di vendite più consistente, pari al 6-8%, mentre i piccoli dispositivi per l’informatica e le telecomunicazioni hanno fatto registrare solo una riduzione dell’1,4%.

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Nel dettaglio, le vendite di computer portatili, smartphone, console e accessori per i videogiochi siano cresciute a livello globale e nei Paesi ricchi, mentre si sono ridotte nei Paesi a medio e basso reddito.

Risultati a sorpresa

Un trend globale che contraddice le aspettative sull’aumento delle vendite trainato dalla digitalizzazione imposta dal lockdown. Alla luce di questi dati, si prevede una riduzione dei rifiuti elettronici pari a 4,9 milioni di tonnellate, circa il 6,4% in meno rispetto a uno scenario normale senza pandemia.

A livello mondiale, tuttavia, tutte le principali categorie di apparecchiature elettroniche ed elettriche – schermi e monitor, apparecchiature di grandi dimensioni, apparecchiature per lo scambio termico, apparecchiature di piccole dimensioni e lampade – sono diminuite del 6-8%.

Allarme Onu sul digital divide

“Il divario digitale sta aumentando – commenta Ruediger Kuehr dell’Unitar -. In alcune parti del mondo, si sta riducendo la capacità di adattarsi alla digitalizzazione e guadagnarsi da vivere o semplicemente di possedere dispositivi elettronici e trarne beneficio. Covid-19 ha inoltre rivelato un divario digitale nei Paesi ad alto reddito, dove molti poveri vengono lasciati indietro”.

Scenario mondiale: chi sale e chi scende

In Armenia, Israele, Egitto e Azerbaigian, è stata osservata una tendenza al rialzo dei consumi, con fluttuazioni minori, dal 2018 al 2019. Tutti e tre i trimestri del 2020 hanno mostrato un calo rispetto ai trimestri precedenti e al gli stessi trimestri dell’anno precedente.

Nell’Africa Subsahariana (Sud Africa, Mauritius e Zambia) si è verificata una tendenza fluttuante ma al rialzo dei consumi dal 2018 al 2019. Tutti e tre i trimestri del 2020 hanno mostrato un calo, in particolare il secondo trimestre, quando il consumo era inferiore di circa il 40%. Il terzo trimestre del 2020 ha mostrato un aumento rispetto al trimestre precedente, ma al di sotto dei livelli pre-Covid-19.

Nell’Asia orientale e sudorientale (Cina, Hong Kong Sar, Giappone, Maldive, India e Pakistan), hanno mostrato una tendenza dei consumi leggermente fluttuante ma al rialzo dal 2018 fino al terzo trimestre del 2019. Dal quarto trimestre del 2019 fino ai primi due trimestri del 2020 i consumi sono diminuiti mentre il terzo trimestre del 2020 ha mostrato un aumento.

Nell’Asia centrale solo il Kirghizistan disponeva di set di dati completi e mostrava una tendenza fluttuante ma al rialzo dei consumi nel 2018 e nel 2019, quindi una diminuzione nei primi tre trimestri del 2020. Il terzo trimestre del 2020 era superiore al secondo trimestre, ma ai livelli dei tempi pre-Covid-19.

In Europa e Nord America i dati hanno mostrato una tendenza leggermente fluttuante ma al rialzo del consumo nel 2018 e nel 2019, quindi una diminuzione nei primi due trimestri del 2020. Il consumo è aumentato nel terzo trimestre del 2020, superiore al secondo trimestre e persino superiore al terzo trimestre del 2019. Tuttavia, il consumo nei primi tre trimestri insieme non ha raggiunto i livelli pre-Covid-19.

In Australia e Nuova Zelanda i consumi hanno oscillato nel 2018 e nel 2019, con picchi nel quarto trimestre e un leggero calo dal 2018 al 2019 e cali nei primi due trimestri del 2020 rispetto agli anni precedenti. Il terzo trimestre del 2020 è stato notevolmente superiore al secondo trimestre. Complessivamente, l’aumento del terzo trimestre è maggiore dei ribassi rispetto allo scenario “business as usual”, riportando i livelli di consumo dei primi tre trimestri del 2020 a quelli del 2018.

In America Latina e Caraibi consumo fluttuante dal 2018 al 2019, per poi diminuire il consumo nei primi due trimestri del 2020 rispetto agli anni precedenti. Il consumo nel terzo trimestre del 2020 è stato superiore al secondo, ma non ha raggiunto i livelli pre-Covid-19.

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