IL MESSAGGIO

Mattarella lancia l’allarme: “In Italia cresce il divario socio-digitale”

Il Presidente della Repubblica alla Giornata internazionale dell’alfabetizzazione: in aumento le difficoltà “per i più vulnerabili”. Serve una riflessione sull’utilizzo di metodologie didattiche innovative

Pubblicato il 08 Set 2020

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“La pandemia ha allargato in molti contesti il divario sociale e digitale, rimarcando le difficoltà dei più vulnerabili”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione. “A queste condizioni – evidenzia Mattarella – si aggiunge oggi l’accesso alla comunicazione digitale che, laddove è impraticabile, accentua ulteriormente gli squilibri legati alle competenze, alle condizioni economiche e territoriali”.

Per questo, spiega il Presidente, “la chiusura delle scuole e, nei Paesi dove è stato possibile, l’utilizzo delle tecnologie informatiche per la didattica a distanza, hanno inciso sull’apprendimento e sui programmi di formazione. Pur fra grandi difficoltà, e con il concorso degli insegnanti, i periodi di forzata permanenza a casa sono stati per tanti studenti ragione di accelerazione dell’utilizzo degli strumenti digitali”.

Al centro didattica innovativa

“La Giornata internazionale 2020 può rappresentare, dunque, un’occasione per riflettere sull’utilizzo di metodologie didattiche innovative e per sostenere educatori e studenti nei processi di apprendimento – sottolinea ancora il capo dello Stato -. L’alfabetizzazione è una sfida che impegna le diverse comunità nei confronti di tutte le generazioni. Non c’è pienezza nella libertà e nell’esercizio dei diritti senza la capacità di leggere, di scrivere, di fare calcoli”.

“L’alfabetizzazione consente alle persone di partecipare pienamente alla vita sociale – specifica Mattarella – attraverso l’esercizio concreto del diritto all’istruzione e offre la possibilità di migliorare i mezzi di sussistenza”. Oggi nel mondo, ricorda il Presidente, ci sono ancora almeno 773 milioni di adulti che non hanno competenze di alfabetizzazione di base, rischiando così “l’esclusione – dice il capo dello Stato – dalla sfera pubblica e di relazione, nonché l’emarginazione culturale ed economica”.

Alfabetizzazione leva di giustizia

Emerge dunque che “l‘alfabetizzazione è un motore di giustizia e di sviluppo“. Per questo “la crisi che stiamo vivendo impone di dedicare attenzione al divario di conoscenze e di opportunità, che rischia di accentuarsi proprio a causa dell’impatto della pandemia globale sui sistemi di istruzione e sulle dinamiche socio-economiche”.

Quindi, per il presidente della Repubblica, “investire sull’alfabetizzazione, migliorare l’apprendimento, impedire l’analfabetismo di ritorno significa offrire, a giovani e adulti, strumenti per creare società sostenibili, stabili e inclusive, condizioni idonee a scongiurare conflitti, diseguaglianze ed esclusioni sociali, migrazioni per necessità”.

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