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Poli europei di innovazione, Edi Confcommercio in pista con 11 progetti

Bollino blu del Mise alla candidatura del digital hub dell’associazione alla gara promossa dalla Commissione Ue. In lizza i centri di competenza di 12 regioni più quello nazionale

Pubblicato il 23 Dic 2020

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Poli europei di innovazione digitale, Edi Confcommercio entra ufficialmente nella short list italiana, selezionata dal ministero per lo Sviluppo economico. L’iniziativa fa parte del programma Digital Europe al quale la Commissione europea ha destinato circa 7,5 miliardi per la digitalizzazione di Pmi e Pubbliche amministrazioni nei prossimi 7 anni.

Le 11 candidature di Edi

Edi parteciperà alla selezione europea con 11 candidature in collaborazione con i centri di competenza, di cui una nazionale e le altre a livello regionale in Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Lazio, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

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Il leitmotiv di tutti i progetti è la digitalizzazione delle imprese attraverso competenze, servizi e tecnologie chiave come l’Intelligenza artificiale, il super calcolo e la cybersecurity aggregando le migliori competenze territoriali in ambito di ricerca e innovazione.

“I poli di innovazione digitale europei sono una grande opportunità per creare maggiori sinergie fra aziende, enti e istituzioni, catalizzando risorse su progetti capaci di far evolvere il Paese verso il next normal – commenta Paola Generali, Presidente di Edi Confcommercio -. Tutti ormai hanno compreso che il digitale è il driver più efficace per una vera trasformazione delle nostre economie: Confcommercio attraverso Edi è l’attore fondamentale per connettere le centinaia di migliaia di imprese del Terziario, favorendo la nascita di una nuova cultura dell’innovazione”.

Il processo di selezione

Il processo di selezione era stato avviato lo scorso mese di settembre, a seguito della firma di un Protocollo d’Intesa tra i Ministri Stefano Patuanelli, Gaetano Manfredi e Paola Pisano, con l’obiettivo di favorire il processo di trasformazione digitale del sistema produttivo e della pubblica amministrazione, in un’ottica di sviluppo e di crescita economica sia a livello nazionale che europeo.

Con la creazione di una rete europea di Poli di innovazione digitale si punta a rafforzare la sinergia tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, dando un impulso decisivo al trasferimento tecnologico e alla digitalizzazione, specie del settore manifatturiero.

In particolare, l’Italia avrà l’occasione di supportare la transizione digitale dell’industria attraverso un network composto da università, enti di ricerca e imprese da realizzare nell’ambito degli European Digital Innovation Hub. La rete consentirà di mettere a sistema le eccellenze e le competenze del Paese, al fine di accrescere la competitività del nostro sistema produttivo a livello internazionale.

La rete dei Poli di innovazione copre in maniera omogenea il territorio nazionale, con il 40% di proposte a valenza nazionale e circa il 60% con focus regionale, tali da interessare tutte le Regioni.

Da un punto di vista tecnologico, in linea con il Programma Europa Digitale, l’insieme dei progetti inviati alla Commissione europea prevede l’adozione delle principali tecnologie emergenti, in particolare l’Intelligenza artificiale, il Calcolo ad alte prestazioni e la Cyber security, in differenti settori quali, oltre alla manifattura 4.0, la salute, le scienze della vita, l’agroalimentare, l’ aerospazio, l’industria creativa e le principali filiere del made in italy.

Per l’individuazione dei poli è stata prevista una procedura di selezione in due fasi: la prima, che è consistita nella preselezione nazionale volta ad individuare un elenco di soggetti che hanno capacità tecnico scientifica e giuridico amministrativa per partecipare alla rete. La seconda, culminata in una gara ristretta, gestita dalla Commissione europea, cui sono stati invitati i candidati presentati dagli Stati membri.

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