LO STUDIO

350mila nuovi posti dall’hi-tech europeo. Ma sul futuro si addensano nubi

Secondo l’associazione Orgalime serve una regulation Ue più snella. La robusta crescita dell’industria dell’alta ingegneria potrebbe subire un forte rallentamento a causa del deteriorarsi del quadro macro-economico e politico. E dell’impatto della guerra Usa-Cina

Pubblicato il 20 Set 2018

Patrizia Licata

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L’alta ingegneria e tecnologia europea ha messo a segno una crescita del fatturato del 5% nel 2017, marcando il quarto anno consecutivo di robusta espansione, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’associazione industriale Orgalime. I settori dell’ingegneria meccanica, elettrica, elettronica e lavorazione dei metalli rappresentati da Orgalime crescono a ritmi due volte più veloci del Pil complessivo dell’Unione europea (+2,5% nel 2017). Il 2018 proseguirà il trend positivo con la produzione prevista in crescita del 3,5%.

I settori dell’ingegneria meccanica, elettronica e dei materiali hanno esportato per un valore di 567 miliardi di euro nel 2016 mentre il fatturato annuale toccherà nel 2018, secondo le stime, 2.100 miliardi di euro l’anno, quasi quanto il Pil della Francia (2.200 miliardi). Gli stessi player industriali hitech hanno creato 350.000 posti di lavoro in cinque anni e porteranno a 11,2 milioni il totale degli addetti nel 2018.

Tuttavia, la robusta crescita dell’industria europea dell’alta ingegneria potrebbe subire un forte rallentamento a causa del deteriorarsi del quadro macro-economico e politico. Secondo Orgalime l’ascesa dei movimenti populisti e anti-globalizzazione, da un lato, e l’aggressiva guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina mettono a repentaglio la crescita dell’hitech europeo. Le industrie tecnologiche dell’Ue hanno ormai assunto un ruolo da protagoniste nelle economie dei paesi dell’unione, ma “Il successo del passato non è più garanzia di crescita nel futuro”, sottolinea Malte Lohan, direttore generale di Orgalime.

Secondo Orgalime l’Unione europea si deve attrezzare subito per superare gli ostacoli che si pareranno lungo il cammino di crescita della sua industria tecnologica snellendo e modernizzando la sua regulation. “Il momento giusto per riparare il tetto è prima che inizi a piovere”, ha detto Lohan. “Ci sono questioni regolatorie non risolte che peseranno: occorre predisporre un quadro regolatorio più adatto alle sfide del futuro”.

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