LE MISURE

Crisi dei chip, Intel taglia i costi: in stand-by le assunzioni

La divisione computer, che rappresenta metà dei ricavi, “congela” le spese. L’azienda considera prioritari gli investimenti in capacità produttiva per far fronte alla concorrenza e assicura che l’industria dei semiconduttori tornerà a crescere

Pubblicato il 09 Giu 2022

Patrizia Licata

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La crisi dei chip colpisce Intel e la sua divisione Pc e laptop: l’azienda ha congelato le assunzioni nel ramo di attività che progetta processori per computer, secondo un documento interno visto da Reuters. Si tratterebbe di una decisione presa all’interno di una serie di misure per la riduzione dei costi.

La nota interna afferma anche che le assunzioni potrebbero in parte riprendere nel giro di un paio di settimane, il tempo necessario per la divisione Pc e laptop per rivedere le sue priorità. Intel assicura che le attuali offerte di lavoro saranno onorate.

“Riteniamo di essere all’inizio di un ciclo di crescita di lungo periodo nell’industria dei semiconduttori e abbiamo la giusta strategia”, ha commentato Intel in una dichiarazione ufficiale. “Una spesa più attenta e basata sulle priorità ci aiuterà ad affrontare le incertezze macroeconomiche, attuare la strategia e tenere fede ai nostri impegni verso clienti, azionisti e dipendenti”.

Intel investe in capacità produttiva per competere con Tsmc

Le azioni di Intel, riporta Reuters, hanno perso quasi il 28% del valore nell’ultimo anno e l’azienda ha detto agli investitori che si aspetta margini lordi più bassi rispetto alla sua media storica perché sta investendo fortemente per recuperare terreno rispetto alla concorrenza. In particolare Intel sta cercando di potenziare la capacità produttiva, per sé e per conto terzi, per rivaleggiare con Tsmc (Taiwan semiconductor manufacturing co), il più grande contractor mondiale della fabbricazione di chip.

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La divisione client computing di Intel è la maggiore per volumi di vendita e ha generato, nell’ultimo trimestre, 9,3 miliardi di dollari sul totale di 18,4 miliardi di fatturato. Il maggior concorrente sui chip per computer, dove alcuni anni fa Intel era dominante, è Amd (Advanced micro devices). Ma pesa anche la perdita di clienti chiave come Apple, che non si rifornisce più da Intel per i processori dei McBook, ma li progetta da sola.

Taglio alle spese sui viaggi: riunioni virtuali

Le altre misure per la riduzione dei costi evidenziate nella nota interna di Intel includono una stretta sulle spese per i viaggi: con effetto immediato, l’azienda ha deciso di limitare la partecipazione a conferenze e eventi di settore e ha chiesto di organizzare riunioni virtuali in ogni occasione sia possibile rinunciare alla presenza.

Queste misure valgono per tutta Intel, mentre il blocco delle assunzioni dovrebbe interessare solo la divisione dei chip per computer. In una sua nota ai dipendenti il Ceo Pat Gelsinger ha infatti indicato che l’azienda “rallenterà” il ritmo delle assunzioni e intanto procederà nei prossimi 90 giorni con l’inserimento di 23.000 nuovi dipendenti assunti di recente. Intel contava un totale di 121.000 dipendenti alla fine del 2021.

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