IL CASO

Fitbit richiama lo smartwatch Ionic negli Usa, possibile rischio ustioni

Segnalati casi di surriscaldamento della batteria. La società di Google provvederà al rimborso. Alert anche dalla Casa Bianca che raccomanda di smettere di usare alcune versioni del device

Pubblicato il 02 Mar 2022

Fitbit richiamo smartwatch

Fitbit sta ritirando dal mercato i suoi smartwatch Ionic perché potrebbero provocare ustioni ai consumatori. Lo ha reso noto la Consumer product safety commission degli Stati Uniti. Il richiamo, specifica l’ente governativo, è stato effettuato dalla società di Google volontariamente seguendo la procedura di “richiamo veloce” regolata dalla Commission.

La commissione che vigila sulla sicurezza dei prodotti di consumo riferisce che negli Usa è stato venduto circa 1 milione di orologi Ionic, mentre su scala internazionale Fitbit (società di Google) ne ha venduti quasi 700mila.

Sono coinvolti solo alcuni specifici modelli e colori dello smartwatch Ionic venduti direttamente o tramite retailer fisici e online fra settembre 2017 e dicembre 2021. Fitbit ha interrotto la produzione di Ionic nel 2020.

Surriscaldamento della batteria a ioni di litio

Fitbit negli Stati Uniti ha ricevuto almeno 115 segnalazioni di surriscaldamento della batteria a ioni di liti dell’orologio, con 78 segnalazioni di ustioni. Su scala internazionale ci sono 59 segnalazioni di surriscaldamento della batteria, di cui 40 con ustioni di chi indossava lo smartwatch.

La Commission americana ha esortato i consumatori a interrompere immediatamente l’uso degli orologi Ionic e contattare Fitbit per la restituzione del dispositivo.

Dopo la restituzione i proprietari di Ionic riceveranno un rimborso di 299 dollari e un codice sconto del 40% su altri dispositivi Fitbit.

Non coinvolti gli altri wearable di Fitbit

Il richiamo non si estende agli altri smartwatch o fitness tracker dell’azienda.

Un portavoce di Fitbit ha inoltre sottolineato che i casi di ustioni sono rari.

Google ha annunciato l’acquisizione di Fitbit nel 2019, mettendo sul piatto 2,1 miliardi di dollari. La transazione si è chiusa lo scorso anno e mira ad allargare la presenza di Google sul mercato dei wearable.

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