IL DEAL

Maxi-acquisizione di Apple, 600 milioni di dollari per i chip di Dialog

Acquisito il controllo della tecnologia chiave per l’alimentazione degli iPhone. Nuova linfa al fornitore britannico

Pubblicato il 11 Ott 2018

Patrizia Licata

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Apple ha siglato un accordo da 600 milioni di dollari con il chipmaker britannico Dialog Semiconductor assicurandosi la fornitura di una tecnologia fondamentale per i suoi iPhone: la gestione delle batterie. Con l’accordo Apple compra infatti alcuni circuiti integrati per il power management (PMIC) e ottiene il trasferimento di parte della forza lavoro di Dialog per potenziare il proprio R&D. In particolare, Apple ha acquisito il team di 300 ingegneri di Dialog, molti dei quali già lavoravano sui chip dei device Apple, e rilevato anche gli uffici di Dialog in Uk, Italia (Livorno) e Germania.

Con il deal Apple anticipa anche il pagamento per lo sviluppo e la fornitura di nuovi prodotti Dialog di power management, sottosistemi audio, circuiti integrati di ricarica e altri circuiti integrati a segnale misto. I ricavi derivanti da questi nuovi contratti dovrebbero essere realizzati a partire dal 2019 e accelerare nel 2020 e nel 2021.

Fin dal lancio dell’iPhone Apple ha usato i circuiti di power management di Dialog per estendere la durata della batteria; le due aziende hanno sempre collaborato da vicino. A inizio anno Apple ha tuttavia comunicato l’intenzione di usare i chip di un fornitore diverso, gettando un’ombra sulle prospettive di business per Dialog, fortemente dipendente dalle commesse di Apple.

Il deal con cui Apple torna sui suoi passi e addirittura acquisce tecnologia e talenti da Dialog rappresenta, hanno detto gli analisti sentiti da Reuters, un’operazione importante per entrambe le partner. Per la casa di Cupertino si tratta dell’accordo più rilevante di questo genere che le permette di controllare direttamente una tecnologia chiave; l’ultima grande acquisizione della Mela era stata quella di PrimeSense, società che ha creato FaceID, nel 2013 per 350 milioni di dollari.

Quanto a Dialog, l’accordo con Apple rilancia il ruolo del chipmaker come fornitore per gli iPhone nel lungo termine e mitiga le preoccupazioni sulla dipendenza dalle commesse di Cupertino. Queste rappresenteranno circa il 75% del fatturato di Dialog a fine 2018 ma si ridurranno al 35-40% delle revenue totali nel 2022 perché i soldi investiti da Apple (che si aggiungono ai 525 milioni di dollari cash che la società possiede) permetteranno a Dialog di espandersi e rafforzarsi in altri rami di business ad alto tasso di crescita come IoT, Mobile, Automotive e Computing & Storage. Dialog potrà accelerare gli investimenti e procedere anche a operazioni di M&A mirate all’espansione sui nuovi mercati strategici.

Dialog ha anche annunciato un progamma di riacquisto di azioni proprie per circa il 10% delle azioni dopo il prossimo trading update trimestrale.

Gestire la relazione commerciale con Apple può essere difficile per i fornitori, sottolineano gli analisti. A giugno dell’anno scorso il Cda del chipmaker britannico Imagination Technologies ha optato per la cessione della società dopo aver perso Apple come cliente e a fine 2017 ha venduto al fondo di private equity cinese Canyon Bridge. Come ha detto Karsten Iltgen, analista di Bankhaus Lampe, Dialog si è salvata al momento giusto, garantendosi la redditività anche nel futuro.

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