LO STUDIO

5G, sprint col SuperDss e meno costi per gli operatori di rete

Il Super spectrum sharing dinamico permette alle telco mobili di velocizzare il roll-out dei nuovi servizi a più ampio margine sfruttando lo spettro che già hanno a disposizione e continuando a valorizzare gli investimenti fatti e i servizi legacy. Il whitepaper di Analysys Mason

Pubblicato il 09 Nov 2020

Patrizia Licata

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Non basta spendere in siti e frequenze: per facilitare il roll-out delle nuove reti 5G gli operatori mobili devono investire anche in nuove tecnologie per il 5G che aiutano ad aumentare l’efficienza dello spettro e ridurre i rischi di congestione delle reti a svantaggio della customer satisfaction. Strumenti cone il Super dynamic spectrum sharing (SuperDss) faciliteranno le prime implementazioni di rete 5G consentendo la condivisione dello spettro e renderanno la progettazione delle reti a prova di futuro semplificando le operazioni e la manutenzione (O&M) delle infrastrutture legacy 2G, 3G e 4G. È quanto si legge in uno studio di Analysys Mason commissionato da Zte (di viene citata l’implementazione del SuperDss per China Unicom grazie al prodotto Zte Magic Radio Pro).

La società di ricerche prevede che il traffico dati nel mondo crescerà a un tasso annuale composito (Cagr) del 30% nei 7 anni fino al 2024 raggiungendo i 1632EB. In particolare, il traffico dati mobile crescerà a un Cagr del 31% in Cina e del 25% in Europa occidentale. Per gli operatori mobili la sfida è preservare se non migliorare l’Arpu col 5G. A livello mondiale, il guadagno medio per utente è sceso del 2o% tra il 2015 e il 2020 e ciò rende anche più complicato per le telco investire. Il roll-out delle reti 5G non servierà solo a contrastare il declino delle revenue, ma soprattutto ad assicurare la creazione di nuovi servizi ad alto valore sia per i clienti consumer che per quelli aziendali.

Ovviamente lo spettro è la risorsa chiave per le implementazioni delle reti e dei servizi 5G ed è qui che il SuperDss si rileva una soluzione cruciale, afferma Analysis Mason.

I vantaggi del SuperDss: condivisione su tre standard mobili

Le frequenze per il 5G (la mid-band sotto 1GHz e i 3.5GHz) e le onde millimetriche (mmWave, sopra i 26GHz) sono assegnate tramite aste che comportano spesso alti costi e a volte lunghi processi e passaggi burocratici, se lo spettro in questione è già in uso e va liberato o sostituito con altre frequenze. Ciò può rallentare i piani di lancio delle nuove reti e dei nuovi servizi da parte degli operatori mobili.

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Gli operatori possono usare la tecnologia SuperDss per superare questi ostacoli e lanciare le reti 5G usando lo spettro che già possiedono, nei casi in cui le aste 5G non siano ancora state svolte o completate. Il SuperDss è innovativo perché va oltre il Dss definito dalla 3GPP. Questo considera solo la condivisione dinamica del 4G e 5G, mentre il SuperDss, per la prima volta, supporta lo sharing con tripla Rat (ovvero condivisione dinamica o tra 2G, 4G e 5G o tra 3G, 4G e 5G). Con questa tecnologia gli operatori di rete mobile possono mantenere il loro vantaggio competitivo sul mercato, velocizzare l’implementazione delle reti 5G e continuare nel frattempo a erogare i servizi legacy (usati, per esempio, anche nelle comunicazioni M2M e nella Internet of things).

Le raccomandazioni degli analisti

La prima raccomandazione di Analysis Mason per gli operatori che intendono lanciare il 5G in Paesi dove ancora non si sono svolte le aste dello spettro (a volte anche per ritardi legati al Covid-19), o sono in attesa di operazioni di refarming delle frequenze, è di procedere autonomamente usando il SuperDss. In questo modo otterranno un vantaggio sulla concorrenza essendosi mossi prima. Con il Super Dss gli operatori di rete mobile potranno lanciare da subito i servizi 5G sfruttando le frequenze in loro possesso.

Gli operatori dovrebbero inoltre usare il SuperDss per assicurarsi che i servizi di rete che offrono sugli standard mobili precedenti (dal 2G al 4G) non subiscano interruzioni. Gli investimenti già effettuati potranno essere usati anche nella migrazione alle reti di nuova generazione. Il 56% degli operatori intervistati da Analysis Mason ha detto di avere limitate o nessuna piattaforma Ims (IP Multimedia subsystem, l’architettura di rete per la convergenza fisso-mobile), nonostante sia una componente essenziale per i servizi VoLte. La tecnologia SuperDss permette agli operatori di erogare i servizi legacy anche mentre lanciano i servizi 5G, rispettando gli impegni commerciali esistenti e evitando di effettuare investimenti nell’immediato.

Gli operatori dovrebbero inoltre usare il SuperDss per coordinare ciascuna frequenza centrale RAT su tutta la rete e assicurarsi che le modifiche nei parametri O&M siano minime. Possono usare il SuperDss anche per sfruttare lo spettro in modo coordinato e allineare ciascuna frequenza centrale RAT su tutta la rete per ridurre l’interferenza. Ciò ridurrà le necessità future di aggiornamento dei parametri O&M man mano che le reti legacy saranno dismesse; di conseguenza miglioreranno le prestazioni di rete e si ridurranno i costi.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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