IL VERTICE CON LE TELCO

5G e elettrosmog, Giorgetti “riapre” la partita: Italia verso nuovi limiti? E (soprattutto) quando?

In occasione dell’incontro con Asstel il ministro annuncia “possibilità di azioni inimmaginabili”. Ma a patto di un “percorso ordinato”. Nessuna indicazione sulle tempistiche: improbabile il Dl Concorrenza, forse si opterà per un decreto ad hoc. Ma la questione non è da poco: i “cantieri” rischiano lo slittamento in attesa di chiarezza e di un provvedimento definitivo

Pubblicato il 27 Lug 2021

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Rispetto a un anno fa abbiamo risorse e possiamo parlare di possibilità di azioni, come l’innalzamento dei limiti, che erano inimmaginabili. Il tutto però deve avvenire attraverso un percorso ordinato”: il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti interviene sulla questione dei limiti elettrosmog dopo il blocco dell’emendamento di Italia Viva che puntava a innalzare il tetto nazionale. Emendamento caldeggiato dalla maggioranza – a partire dal ministro della Transizione digitale Vittorio Colao – e da gran parte delle forze politiche.

La partita, dunque, non è chiusa e Giorgetti ha fatto il punto della situazione in occasione dell’incontro con i vertici, una delegazione di Asstel e rappresentanti degli operatori.

Secondo quanto risulta a CorCom durante il vertice Mise-Asstel non si è entrati nei dettagli riguardo all’eventuale provvedimento che dovrebbe mettere nero su bianco la revisione dei limiti elettrosmog innalzandoli per adeguarli a quelli europei, come ha invece già deliberato il governo della Regione di Bruxelles, altro Paese con il nostro ad avere i limiti più restrittivi.

La prossima “finestra” disponibile è quella del Dl Concorrenza che il governo Draghi dovrebbe approvare in settimana in Consiglio dei ministri, ma appare improbabile un passaggio all’azione così immediato. L’innalzamento dei limiti potrebbe essere oggetto di un apposito futuro decreto, ma sulle tempistiche niente è stato comunicato dal ministro Giorgetti. Una questione non da poco: le telco devono mandare avanti la roadmap delle installazioni delle antenne e il tetto dei limiti impatta sulla quantità di antenne da mettere in campo (più i limiti sono restrittivi più infrastrutture sono necessarie). Quindi difficilmente si potranno velocizzare i cantieri senza chiarezza e senza una misura normativa immediata.

“L’obiettivo comune è far andare al massimo lo sviluppo del sistema delle telecomunicazioni per il futuro del digitale, previsto anche nel Pnrr. Un’esigenza che deve andare di pari passo con le legittime aspirazioni di crescita delle imprese e il raggiungimento di benefici per la collettività. Come Mise siamo disponibili e auspichiamo un dialogo costruttivo con tutte le parti, lavoriamo per semplificare il quadro normativo esistente in maniera coordinata e coerente. Vogliamo capire come aiutare la filiera del settore in maniera corretta e senza favoritismi”, ha detto il ministro.

A fronte delle importanti risorse finanziarie messe a disposizione nel Pnrr, il ministro ha posto sia ad Asstel che ai singoli operatori la necessità di agire in una logica di sistema dove l’investimento pubblico favorisca lo sviluppo delle reti in fibra, 5G e nuove tecnologie, anche attraverso la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori del settore.

“Ringraziamo il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, particolarmente attento al mondo delle telecomunicazioni, allo sviluppo del digitale e alle infrastrutture, di aver individuato un momento di ascolto e confronto che ha coinvolto la filiera delle telecomunicazioni, settore di eccellenza pronto a mettere in campo servizi concreti e innovativi a favore delle persone e al servizio del Paese” – commenta Massimo Sarmi, Presidente di Asstel nel ricordare che la “filiera Tlc sta attraversando una fase di profonda trasformazione, da qui la necessità che si riattivi il circuito virtuoso tra competenze, innovazione, investimenti, servizi, generazione e ridistribuzione della ricchezza”. Le imprese di tlc sono pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione – ha detto Sarmi – “e per rafforzare la capacità di generare valore economico in un mercato sempre più competitivo, è necessario assicurare la disponibilità di reti Vhcn, ovvero Ftth, Fwa e 5G nei tempi previsti per la realizzazione dei progetti di trasformazione digitale contemplati dal Pnrr stesso, ovvero entro il 2026 anche alla luce del Piano Italia a 1 Giga compreso nel progetto Reti Ultraveloci”.

Sarmi ha evidenziato anche le difficoltà del comparto: nel 2020 si è registrata una contrazione dei ricavi pari al 5% sul 2019 e dal 2008 al 2020 si è determinata una perdita di quasi 8 miliardi di euro, pari al 24 % del valore iniziale. “A fronte di ciò, la filiera ha puntato sull’innovazione e continuerà a investire in maniera significativa. A supporto, servono tuttavia interventi mirati, ad esempio: il  completamento del procedimento di semplificazione in corso per snellire la fase autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica, la revisione e la rateizzazione dei versamenti degli importi offerti in asta per l’assegnazione diritti d’uso delle frequenze 5G, il sostegno economico che acceleri la piena operatività del Fondo di Solidarietà Bilaterale per la Filiera di Tlcper incentivare i percorsi di formazione permanente e certificata, per sostenere le nuove assunzioni vitali in un comparto in rapida evoluzione”.

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