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5G, il governo: “In Italia standard di sicurezza molto elevati”

Vertice di maggioranza a Palazzo Chigi: “Prioritario perseguire una strategia di indipendenza tecnologica in ambito Ue. Pieno impegno per assicurare coordinamento”

Pubblicato il 24 Set 2020

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Il governo fa il punto sul 5G e si compatta. Nel vertice di maggioranza di questo pomeriggio si è evidenziata la priorità,  fanno sapere fonti di Palazzo Chigi,  “di perseguire una strategia di indipendenza tecnologica nell’ambito dell’Unione europea” ma, inviando un segnale rassicurante all’amministrazione Trump a pochi giorni dalla visita di Mike Pompeo in Italia, anche  la piena “consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e la necessità di adottare nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione, avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale”.

La riunione sul sul 5G che è servita per fare il punto sullo stato della legislazione italiana, con particolare riguardo all’attuazione delle varie previsioni legislative, anche da ultimo introdotte (ad es. d.l. 23/2020, c.d. decreto liquidità), mirate a rafforzare il sistema di difesa e sicurezza nazionale rispetto ai servizi di comunicazione 5G.
“Il confronto – puntualizzano dal governo – ha condotto a una condivisa valutazione positiva dell’assetto normativo di cui l’Italia si è dotata negli ultimi tempi, che appare ben strutturato, orientato alla definizione e prescrizione di standard di sicurezza molto elevati, e idoneo a garantire un adeguato livello di protezione delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di rilevanza strategica”.

Altrettanto condivisa è la piena consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e della necessità di “adottare sempre nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione, avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale”.
“In particolare si è convenuto che appare assolutamente prioritario perseguire una strategia di indipendenza tecnologica nell’ambito dell’Unione europea – concludono le fonti – con pieno impegno del Governo italiano a operare per assicurare il più pieno coordinamento delle varie iniziative europee adottate sia a livello legislativo sia a livello di realizzazione delle infrastrutture tecnologiche”.

La riunione a Palazzo Chigi – si tratta di un primo  interlocutorio incontro – precede l’atteso sbarco del segretario di stato americano in Italia. E uno dei temi centrali potrebbe essere proprio quello del 5G, che tanto sta a cuore dell’amministrazione americana e a Donald Trump, impegnato in un duro confronto con la Cina. Proprio in occasione dell’ultima missione di Pompeo in Italia e della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Casa Bianca nell’ottobre del 2019, l’amministrazione Trump aveva ribadito le preoccupazioni americane legate agli alleati europei se avessero deciso di affidarsi per la realizzazione delle reti di nuova generazione se si fossero affidati al colosso tecnologico cinese Huawei.

Il vertice ha fatto il punto anche sulle ultime indicazioni della Commissione europea contenute nel “Toolbox”, il pacchetto di misure che mira ad un approccio comune sulla messa in sicurezza delle reti di quinta generazione mobile.  Entro il 20 dicembre 2020 2020 gli Stati membri, in collaborazione con la Commissione, dovranno stabilire l’eventuale necessità di ulteriori azioni.

E dunque l’Italia dovrà comunicare all’Europa il proprio piano: c’è da dire però che il nostro Paese è stato fra i primissimi a muoversi anzitempo con la Legge 133 sul “perimetro cibernetico” la cui roadmap prosegue anche se ci sono da mettere a punto ancora parecchi tasselli. In un’intervista a CorCom il sottosegretario al Mise Mirella Liuzzi  a inizio agosto ha annunciato la pubblicazione del bando per la selezione di 70 esperti in sicurezza informatica che andranno a formare i Cvcn, Centri di valutazione e certificazione nazionale. L’Italia, dunque, procede sulla via della “sicurezza” e la linea dettata da Bruxelles non può che rappresentare il faro da seguire per l’attuazione delle misure.

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