REPORT

Gsma: 5G solo all’orizzonte, 4G dominus ancora per 10 anni

Global Mobile Trends 2017: nonostante il mondo dell’industria guardi con sempre maggiore interesse al nuovo standard, il roll out avverrà a un ritmo inferiore a quello del 4G. Raggiunta nel mondo quota 5 miliardi di utenti connessi alle reti mobili. Per i player saranno decisive le alleanze a livello industriale con il settore media

Pubblicato il 14 Set 2017

r. c.

speed-altered-702x336-170601140806

Da almeno dieci anni, vista anche la data di lancio dell’iPhone, rivoluzione digitale fa rima con rivoluzione mobile. App, smartphone, tablet, utenti mobile first o mobile only, sono oggi una realtà consolidata e in continua evoluzione. L’edizione 2017 del report GSMA Global Mobile Trends, pubblicato in occasione del Mobile World Congress Americas, in corso questa settimana a San Francisco, traccia il quadro di uno scenario trainato dallo sviluppo delle reti 5G e 4G, mutamenti importanti nelle architeture di rete, accelerazione dei processi di convergenza con il mondo media per contrastare lo strapotere delle grandi piattaforme digitali come Amazon, Google e Facebook.

Dal punto di vista della base utenti, il 2017 ha visto il raggiungimento dei 5 miliardi di utenti connessi alle reti mobili, pari a circa due terzi della popolazione mondiale. Il trend continuerà a crescere ma a ritmi inferiori raggiungendo i 5,7 miliardi di utenti mobile nel 2020.

Nonostante questi numeri e un traffico dati che continua a crescere in modo esponenziale, metà della popolazione mondiale, circa 3,7 miliardi di persone, non utilizza Internet soprattutto nei paesi a basso reddito. Le ragioni non sono solo legate a questioni  di copertura o di infrastrutture ma anche a fattori di genere, di costo e di alfabetizzazione nonchè alla rilevanza e attrattività dei contenuti.

Sul fronte dello sviluppo delle reti e delle nuove tecnologie, sebbene il mondo dell’industria dimostri ogni giorno di più un grande e deciso interesse per il 5G, in termini di volumi, le reti 4G sono destinate a dominare la scena per almeno i prossimi 10 anni. Il report prevede, infatti, che tra il 2016 e il 2025, alle reti 4G si aggiungeranno 3.6 miliardi di utenti in più, a fronte di un incremento di 1.2 miliardi di utenti per le reti 5G. Nel 2025, quindi, gli utenti 4G conteranno per oltre i due terzi dell’intera base utenti mentre quelli 5G peseranno per circa il 15%. Il maggiore incremento, pari al 35% del totale, arriverà da paesi emergenti come India, Indonesia e Brasile.

Il roll out del 5G avverrà a ritmo inferiore del 4G con una roadmap differente per area geografica. Giappone e Corea del Sud saranno in testa nel lancio delle prime applicazioni commerciali in occasione delle Olimpiadi del 2018 e 2020 mentre negli Stati Uniti il nuovo sistema sarà inizialmente utilizzato come tecnologia per l’ultimo miglio delle connessioni ultrabroadband. In generale, le prime applicazioni saranno un’estensione dei servizi maggiormente bandivori del 4G come video ad altissima risoluzione e applicazioni di realtà virtuale o realtà aumentata.

L’avvento del 5G e dell’Internet of Things richiederà un radicale cambio di paradigma nelle architetture di rete. Elementi chiave saranno: tecnologie di virtualizzazione come SDN e NFV; decentralizzazione tramite la combinazione di numerose tecnologie di rete (pico/small cells, LPWA, Wi-Fi); utilizzo congiunto di bande licenziate e non; implementazione di tecnologie innovative come edge computing e network slicing tramite il deployment di tutta una serie di mini cloud/data center  vicino ai sensori, smart object connessi.

Per contrastare efficacemente la concorrenza cross-settoriale proveniente dai giganti di Internet e cercare nuove opportunità di revenue, la convergenza con il settore media continuerà a spostarsi da un livello di prodotto, basato su semplici alleanze, a un livello industriale, che lega maggiormente la produzione dei contenuti alla distribuzione sulle reti digitali. Il recente boom di M&A (Verizon/AOL/Yahoo e il probabile prossimo AT&T/Time Warner) ha dato inizio, infatti, alla creazione di veri e propri conglomerati media-telco. Al momento le strategie di creazione di valore non sono del tutto chiare e bisognerà attendere per verificare se queste aziende convergenti otterranno risultati positivi nel medio-lungo termine. Ad oggi gli investitori sembrano premiare queste mosse. Tuttavia la distanza con le grandi piattaforme web come Apple, Google, Amazon, Facebook e Netflix resta ancora notevole, considerando che dal 2010 ad oggi queste aziende presentano collettivamente un tasso di crescita dell’enterprise value pari a 3.5 volte nettamente superiore a quelle del mondo telco.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati