LA VERTENZA

Accenture, licenziamenti revocati: salvi i 262 lavoratori

Il ramo d’azienda del call center di Palermo sarà acquisito da Atlanet, controllata Bt. Accordo chiuso al ministero del Lavoro tra l’azienda, la monocommittente British Telecom, i sindacati e le istituzioni locali

Pubblicato il 12 Dic 2014

A.S.

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Rientrato in extremis il licenziamento dei 262 lavoratori di Accenture di Palermo: l’azienda ha annunciato la revoca della procedura, iniziata alla fine di ottobre, durante l’incontro al ministero del Lavoro, alla presenza del sottosegretario Teresa Bellanova con la monocommittente British Telecom, i sindacati, il Comune di Palermo e la Regione siciliana. A darne notizia è la Cisl, che commenta che con questa decisione “si chiude una parentesi, ora vanno chiuse le altre ancora aperte in Sicilia nel settore”.

Il protocollo sottoscritto registra la disponibilità di BT ad acquisire, tramite la controllata al 100% Atlanet, il ramo d’azienda con i 262 lavoratori. Che in cambio di questa soluzione accettano un contratto di solidarietà con riduzione oraria del 25% e contrazione effettiva delle retribuzioni, di non oltre il 10%.

Il comune di Palermo si impegna a “verificare la disponibilità di immobili funzionali alle attività” e il loro “adeguamento infrastrutturale e tecnologico”. La Regione, dal canto suo, ad accertare la possibilità che risorse comunitarie nell’ambito della programmazione 2014-2020, siano destinate a corsi di formazione e riqualificazione.
“L’esito della riunione al ministero è soddisfacente – afferma Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo-Trapani – Dopo quasi sei mesi di dura lotta siamo arrivati a una soluzione che salvaguarda l’occupazione anche a costo di qualche sacrificio”.

“Siamo contenti per i lavoratori ma resta da sciogliere il nodo del totale vuoto normativo in materia di appalti, subappalti e delocalizzazioni – aggiunge Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia à – Servono regole chiare e trasparenti per eliminare la giungla alla quale fin qui abbiamo assistito e che mette a rischio, in Sicilia, il lavoro di più di 15 mila persone”.
Il prossimo incontro è fissato per lunedì alle 14, al ministero del Lavoro, dove è in programma la discussione sugli aspetti amministrativi della cessione del ramo d’azienda.

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