ANALYSYS MASON

Alla Francia non serve l’ultra-broadband, manca la killer-app

Secondo Analysys Mason il Paese non necessita di nuove infrastrutture almeno fino a quando i servizi degli Ott non avranno bisogno di maggiore quantità di banda. “Gli utenti del rame non percepiscono alcuna reale necessità di passare alla fibra”

Pubblicato il 06 Mar 2012

Patrizia Licata

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Alla Francia non serve la banda larga ultra-veloce, almeno non finché non verranno lanciati servizi over-the-top che hanno bisogno di tale incremento di banda. A sostenerlo è la società di ricerche Analysys Mason, alla luce di uno studio pubblicato il primo marzo che ha messo a confronto gli elementi di stimolo della banda larga ultra-veloce in Francia con quelli di altri paesi come Gran Bretagna, Giappone e Svezia.

Analysys Mason ha concluso che il predominio dell’infrastruttura in rame in Francia risulterà in una riluttanza da parte degli utenti a migrare verso le connessioni dell’ultra banda larga perché non viene percepito alcun vantaggio nell’upgrade.

"Nel breve termine, non esite una killer application che giustifichi il bisogno della banda ultra-larga in Francia”, sostiene Analysys Mason.

Tuttavia, "nel medio-lungo termine, emergeranno nuovi servizi specifici per l’ultra-banda larga (basati sull’over-the-top, video a più alta definizione o cloud computing avanzato) e creeranno una domanda per l’ultra broadband”, continuano gli analisti.

Commentando la ricerca, il regolatore francese del mercato telecom Arcep ha replicato che il fattore principale che spinge all’adozione della banda ultra-larga è il consumo di dati.

"I vantaggi della banda ultra-larga dipendono fondamentalmente dal livello di consumo”, afferma l’Arcep. "Il consumo sta crescendo rapidamente, grazie anche allo sviluppo di servizi video e all’utilizzo simultaneo, che generano una forte domanda di banda. La banda larga ultra-veloce rende più facile consumare questi contenuti e permette un ulteriore sviluppo di una serie di servizi esistenti”.

Quanto ai servizi Ott, l’Arcep mette in guardia sul fatto che potrebbero mettere a rischio gli attuali modelli di business: “Lo sviluppo dei servizi Ott e l’adozione di massa dei televisori Internet-ready a casa sarà senz’altro un vantaggio per i consumatori, ma potrebbe minare la possibilità per gli operatori telecom di ottenere guadagni aggiuntivi dalla banda ultra-larga”, sostiene l’authority. "I fornitori dell’accesso potrebbero essere ridotti al puro ruolo di trasmettitori di contenuti, tagliati fuori dai reali flussi di revenue dagli Ott”.

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