Almaviva, campagna social dei lavoratori: domani via al “tweetbombing”

Dalle 12 alle 16 invio in massa di tweet per sensibilizzare sulla crisi dei call center e sui 3mila esuberi annunciati dall’azienda. Il 13 aprile tavolo al Mise con le parti sociali. I sindacati: “Dal governo ci aspettiamo soluzioni certe”.

Pubblicato il 05 Apr 2016

F.Me

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Una mobilitazione sui social. E’ l’iniziativa lanciata per domani dai lavoratori Almaviva che prevede, dalle 12 alle 16, un invio in massa di tweet “58 il tempo stringe 2988licenziati”, “#RenziSveglia #Bellanova Sanzionali”, “Soluzioni Reali e Non Pezze” e gli hastag #iosonoAlmaviva #siamoTuttiAlmaviva.
“Chiediamo ai cittadini – afferma Eliana Puma Rsu Fistel Cisl Almaviva – di partecipare al tweet bombing per chiedere il massimo impegno al governo nazionale in modo che al tavolo del 13 ci si presenti con soluzioni certe”. L’azienda ha annunciato 2988 licenziamenti, 1670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli. “Dobbiamo tenere alta l’attenzione delle istituzioni che hanno il dovere di intervenire per fermare questa tragedia sociale – aggiunge Puma – Ci aspettiamo che le dichiarazioni di intenti di queste ore si concretizzino in azioni reali a sostegno e tutela dell’intero settore. Non ci fermeremo finché non sarà in salvo l’intero perimetro occupazionale”.

Il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova ha convocato per il 13 aprile le parti sociali per affrontare la vertenza Almaviva, dopo l’annuncio dei 3mila tagli nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo.

“Il governo ha accolto le richieste dei sindacati- dice il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo – che avevano chiesto un tavolo da hoc. Auspichiamo che tutti i soggetti in campo riescano ad avviare un confronto costruttivo per trovare una soluzione a questa vertenza”. La convocazione è arrivata pochi giorni di distanza da quella per la vertenza Gepin che sarà affrontata, invece, il 12 aprile. Gepin Contact ha recentemente perso la commessa per lo svolgimento del servizio di call center di Poste Italiane e i cui lavoratori – oltre 350 – rischiano di perdere il posto.

Oltre all’incontro del prossimo 13 aprile, ci sarà il 18 aprile la convocazione del tavolo tecnico sulla crisi dei call center

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