SPECIALE FORUM ASSTEL

Avenia: “Tlc in forte crisi, ma la filiera continua a crederci”

Il presidente di Asstel: “Le aziende continuano ad investire, ma non basta. Servono regole chiare pro investimenti e un piano diffuso per la cultura digitale”. Focus sul decreto scavi e sulle linee guida sull’elettrosmog

Pubblicato il 18 Set 2014

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Regole pro investimenti e diffusione della cultura digitale. È questa, secondo il presidente di Asstel Cesare Avenia, utile a cambiare il trend della filiera delle Tlc che, nel 2013 come evidenziato Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia 2014 della School of Management del Politecnico di Milano , ha vissuto il suo annus horribilis con un calo del 7% del fatturato e del 2%.

“La filiera è in difficoltà, ma continua a crederci – ha però voluto evidenziare Avenia, in occasione del forum annuale di Asstel – In questo difficile contesto ci aspettiamo un’attenzione particolare delle istituzioni. Quella che va sottolineato con forza è che se la filiera delle Tlc soffre è il Paese stesso a soffrire, dato che quelle aziende hanno dato e continueranno a dare un contributo forte all’infrastrutturazione del Paese”.

“E’ necessario – ha avvertito– è lavorare sul terreno della cultura digitale: l’Italia è il paese dove a fronte del 99% di copertura a banda larga e del 23 di ultralarga, esiste le penetrazione più bassa di tutta Europa. E la scarsa adozione del digitale non permette nemmeno la giusta remunerazione degli investimenti”.

In questo scenario favorire gli investimenti degli operatori tlc è fondamentale, ma per questo occorre un quadro regolamentare chiaro e a favore dell’innovazione. “Oggi il maggior ostacolo allo sviluppo dell’economia digitale è proprio l’inadeguatezza del processo normativo, troppo lento, farraginoso e poco capace di valorizzare le novità che la filiera delle Tlc, soggetta essa stessa a un processo evolutivo, sta generando nell’economia italiana – ha sottolineato Avenia – Di questo rischio danno conto le difficoltà che si sono manifestate sulla definizione di normative tecniche che devono facilitare la realizzazione delle nuove infrastrutture di rete fissa e mobile. A ben due anni di distanza dall’emanazione della norma primaria (Crescita 2.0), permangono elementi di incertezza sul regolamento degli scavi per la posa in opera della fibra ottica. Nessun progresso si registra sul caso delle linee guida da emanare sulle nuove modalità di misurazione dell’emissione elettromagnetica, atto necessario per lo sviluppo della Lte”.

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