IL BRACCIO DI FERRO

Banda ultralarga, si profila accordo con le Regioni

Si sarebbero smorzati i toni dello scontro, con Puglia e Valle d’Aosta, che la scorsa settimana aveva costretto la Conferenza Stato-Regioni a rinviare la decisione sull’uso delle risorse del Fondo sviluppo e coesione. Il verdetto atteso per giovedì

Pubblicato il 09 Feb 2016

Mila Fiordalisi

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La Conferenza Stato-Regioni convocata per giovedì 11 febbraio dovrebbe trovare la quadra sull’utilizzo delle risorse del Fondo sviluppo e coesione destinate alla banda ultralarga. Secondo rumors le Regioni che la scorsa settimana hanno costretto la Conferenza al rinvio della decisione in merito – ossia Puglia, Valle d’Aosta e Campania – sarebbero state “rassicurate” e l’accordo sarebbe dunque vicino. Stando a fonti di stampa la situazione si sarebbe chiarita in occasione di un incontro fra l’assessore allo Sviluppo economico della Puglia, Loredana Capone e il sottosegretario per gli Affari regionali e le Autonomie, Gianclaudio Bressa. Domani a Roma si riunirà nuovamente la Commissione speciale per l’Agenda digitale, incontro propedeutico alla Conferenza Stato-Regioni in calendario l’11 febbraio e sarà l’incontro di domani a fare da banco di prova.

Il governo punterebbe a “dirottare” su aree del Paese in cui c’è più bisogno di banda ultralarga (prevalentemente quelle del Centro-Nord) le risorse del Fondo Sviluppo e coesione , ossia i 2,2 miliardi deliberati dal Cipe, nonostante il Fondo destini al Sud l’80% delle risorse a disposizione. In cambio le Regioni diventerebbero “azioniste” in quota parte di una una sorta di “newco” della banda ultralarga pubblica partecipata da tutte le Regioni in comproprietà con lo Stato. E’ stata la Puglia a storcere il naso più degli altri: la regione ha stimato in 639 milioni, l’ammontare necessario a portare a termine il Piano sulla base degli obiettivi 2020. Di qui la richiesta di non “impegnare” le risorse attualmente disponibili a favore di aree meno “performanti” per non rischiare di rallentare la realizzazione delle infrastrutture nelle regioni – prevalentemente quelle del Sud – più avanti sull’ultrabroadband grazie all’utilizzo delle risorse messe a disposizione negli anni passati attraverso i bandi Eurosud.

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