IL VERTICE ITALIA-AFRICA

Banda ultralarga, Urso: “Con il cavo Blue Med connettività fra nord e sud del mondo”

Il ministro per le Imprese: “Infrastrutture digitali pilastro del Piano Mattei”. Inziative anche sul fronte aerospazio: “Pronti a cooperare. Già in cantiere con l’Egitto un programma di rilancio del Broglio Space Centre anche a vantaggio degli altri Paesi del Continente”

Pubblicato il 29 Gen 2024

Adolfo Urso 3

La collaborazione Italia-Africa sarà all’insegna della connettività e del digitale. È questo uno dei passaggi salienti del discorso che il ministro per le Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha tenuto in occasione del vertice Italia-Africa nel quale è stato presentato il Piano Mattei.

“In questa fase in cui all’Europa è preclusa la frontiera orientale diventa sempre più necessaria la partnership tra Europa ed Africa che passa innanzi tutto dal Mediterraneo e quindi dalla Penisola Italia – ha spiegato Urso – La collaborazione industriale tra noi è quindi assolutamente necessaria, ciascuno ha qualcosa che all’altro manca: insieme possiamo favorire la crescita e lo sviluppo economico e sociale e quindi la stabilità e la pace nella Regione”.

Focus su connettività, spazio

Tra gli ambiti in cui si scommette il futuro dell’Italia, secondo Urso: le interconnessioni, lo spazio e le materie prime critiche che sono fondamentali nella twin transition. Oltre ai gasdotti e ai progetti di interconnessione elettrica con Tunisia e in prospettiva con Libia e Egitto, Urso ha infatti posto l’attenzione sul ruolo cruciale della “connettività digitali, con il cavo Blue Med e Raman, che anche grazie ad imprese italiane, garantiranno la trasmissione dati tra Nord e Sud del Mondo”.

“Mi riferisco anche alla rete satellitare e a quello che consentirà anche ai Paesi africani l’accesso alla Spazio che l’Italia conseguì proprio dall’Africa, dalla nostra base di Malindi 60 anni fa”, ha proseguito.

L’Unione Africana ha adottato la “Strategia e la politica spaziale africana”, che ha portato nel 2017 all’approvazione del progetto di un’agenzia spaziale continentale, l’African Space Agency (Asa), con sede in Egitto a Il Cairo. E L’Italia da sessant’anni è presente in Kenya con il “Broglio Space Centre”.

“Abbiamo già individuato con il Governo di quel Paese un piano di rilancio del centro a favore anche degli altri Paesi africani – ha annunciato Urso – Vogliamo così promuovere corsi avanzati di formazione su temi spaziali, trasferire l’analisi dei dati satellitari, sviluppare la telemedicina anche con progetti di scambio dati satellitari tra ospedali africani e alcuni hub di eccellenza in Italia. Inoltre, i dati satellitari di osservazione della terra (OT) sono essenziali per molte sfide africane come la sicurezza alimentare, il controllo del territorio e la sicurezza”.

Il ruolo delle materie prime critiche

L’obiettivo del Piano Mattei è dunque costruire un futuro comune in sicurezza. “A questo serve un uso sapiente delle materie prime critiche, che sono a fondamento della tecnologia green e della tecnologia digitale, la duplice transizione che sta cambiando gli assetti globali – ha ricordato – L’Italia è pronta a farlo con voi, con le nostre imprese in progetti comuni, per sviluppare l’estrazione e la lavorazione delle materie prime, dal litio al cobalto alle terre rare, in una filiera industriale, che possa rappresentare un nuovo modello di partnership per la nostra Ue.  Un modello win-win, come insegnò nel secolo scorso proprio Enrico Mattei a cui è dedicato il nostro piano Africa”.

Piano Mattei, spinta a digitale e innovazione

La cooperazione con i Paesi africani prevista dal Piano Mattei del governo Meloni includerà anche lo sviluppo delle infrastrutture digitali, nonché partnership nei settori strategici dell’energia e dell’aerospazio. Il testo del decreto è stato varato dal governo il 3 novembre e diventato legge dopo il via libera definitivo della Camera. Il Piano vero e proprio verrà adottato – in base a una modifica introdotta in Senato – con decreto del Presidente del Consiglio, previo parere (entro 30 giorni) delle Commissioni parlamentari.

Il “Piano Mattei”, di durata quadriennale e rinnovabile, avrà l’obiettivo di potenziare le iniziative di collaborazione tra Italia e Stati del continente africano, promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo di questi ultimi e prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari. Inoltre, rafforzerà il coordinamento delle iniziative pubbliche e private, anche finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente africano, si legge sul sito del governo.

Gli ambiti di intervento e le priorità del Piano riguardano la cooperazione allo sviluppo, la promozione di esportazioni e di investimenti, l’istruzione e la formazione,  la ricerca e l’innovazione, la salute, la sicurezza alimentare, lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, l’ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture, anche digitali, il partenariato nel settore aerospaziale e in quello energetico e delle fonti rinnovabilie dell’economia circolare.

Il decreto definisce un modello di governance per gestire i progetti per e con l’Africa (su cui ancora, però, si sa poco), sul modello di quanto avvenuto con il Pnrr. Il Piano favorisce inoltre “la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi previsti dal Piano, nonché l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali”.

La Cabina di regia

In sette articoli, il decreto istituisce un’apposita Cabina di regia presieduta dalla premier Giorgia Meloni con il ministro degli Esteri Antonio Tajani come vicepresidente, e composta “dagli altri ministri” e da una serie di altri soggetti (Regioni, Ice, Cdp, Sace, Simest). Della cabina di regia fanno parte anche rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e del terzo settore,rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, “individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”.

La partecipazione alla Cabina di regia è a titolo gratuito. Fra i compiti, quello di coordinare le attività di collaborazione tra Italia e Stati africani, di promuovere gli incontri tra rappresentanti della società civile, imprese e associazioni italiane e africane,  finalizzare il Piano Mattei e monitorarne l’attuazione, approvare la relazione annuale al Parlamento (entro il 30 giugno) e promuovere iniziative finalizzate all’accesso a risorse messe a disposizione dall’Ue e da organizzazioni internazionali.

A Palazzo Chigi è, inoltre, costituita una struttura di missione (il coordinamento è affidato a Fabrizio Saggio, nominato a dicembre consigliere diplomatico di Meloni) che, tra l’altro, predispone la relazione al Parlamento.

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