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Banda larga, Facebook: “Decisiva per Pmi, il Governo acceleri”

Il country manager per l’Italia Luca Colombo: “Senza diffusione di Internet mancano le basi. E nelle piccole imprese serve formazione”. Sulle fake news “è presto per dire se ci sarà un filtro anche in Italia”. Capitolo Trump: “Il protezionismo per noi è un mezzo disastro”

Pubblicato il 30 Mar 2017

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Le opportunità del digitale e di industria 4.0 passano per l’adozione da parte dei cittadini di Internet. Se non c’è vengono a mancare le basi, sotto questo punto di vista varrebbe la pena fare il punto della situazione. Accelerare sulla banda larga darà slancio a passi successivi, bisogna concentrare le energie su questo e sulla connettività”. E’ l’appello al governo lanciato durante il forum dell’Ansa sulla digitalizzazione delle imprese di Luca Colombo, country manager per l’Italia di Facebook. “Siamo posizionati molto bene in opportunità di crescita, e stiamo pagando il retaggio dell’accesso solo da pc – prosegue – ma una buona penetrazione del mobile ci dà l’opportunità di colmare quel gap. In Italia in 24 milioni di utenti si collegano a Facebook ogni giorno, e 22 lo fanno da dispositivi mobili. C’è stata una vera rivoluzione con il mobile, un cambiamento profondo e veloce, e bisogna capire le variabili che regolano questo cambiamento. Una rivoluzione faticosa ma ricompensata dai vantaggi che il digitale porta con sé”. Per cogliere al meglio questi vantaggi sarà fondamentale per le aziende formare i dipendenti e il management: “C’è bisogno di grande aggiornamento e formazione, negli ultimi due anni abbiamo organizzato questo momento di riflessione che si chiama Forum dell’Economia digitale per far capire come Facebook può far leva su questo strumento. Ci sono piccole aziende, ma anche studenti, sportivi e artisti, anche chi non ha esperienza nel digitale. Nel mondo 65 milioni di aziende hanno una pagina Facebook, 4 milioni con l’advertising. In Italia – ha aggiunto – ci sono eccellenze, grandi imprese, ma a noi piace guardare anche il punto di vista di piccole aziende, la ‘best practice’ italiana non è assolutamente indietro”.

“Difficile capire dove saremo tra cinque anni, il digitale ci pone delle sfide e in questo nuovo mondo sta avendo successo chi ha saputo leggere correttamente questi cambiamenti. Siamo ancora abituati a leggere il valore dell’impresa in base al numero dei suoi dipendenti, è uno schema passato che rischia di far perdere opportunità – aggiunge Colombo – Facebook ha 17mila dipendenti in tutto il mondo, se si guarda al nostro valore solo in base a questo si cattura una piccola parte. I 65 milioni di aziende che hanno una pagina Facebook nel mondo si fanno aiutare da professionisti nella gestione o sviluppano un’app con gli sviluppatori. Questo indotto ha creato un valore di valore creato di 6 miliardi di euro per 70mila posti di lavoro. Oggi i modelli di valutazione di un’azienda si basano anche su questo”.

Colombo ha poi dedicato un passaggio del suo intervento alle fake news, soffermandosi sul “filtro” che il social network sta sperimentando negli Usa e in Germania: “E’ un test – spiega – e in quanto tale è un momento di approfondimento della soluzione implementata con organi terzi. Ci permetterà di capire se funziona e come arrivare a una soluzione finale per un uso di valore per gli utenti. E’ prematuro dire quando arriverà nel resto del mondo e anche in Italia”.

Sul futuro dell’online e sulle strategie dei social network Colombo ha puntato sul ruolo dei video, che stanno guadagnando terrreno: “Oggi il consumo dei video non può che far riflettere, è la forma di informazione più fruibile e veloce, più delle immagini e del testo – sottolinea – Il video sarà sempre più centrale, tra qualche anno potrebbe essere un mix di tante cose, il live streaming e i contenuti. Quale sarà la soluzione prevalente è azzardato dirlo in un mondo in veloce cambiamento”.

Infine uno sguardo verso gli Usa, dove ieri il congresso ha “smontato” la riforma Obama sulla privacy abolendo l’obbligo di chiedere agli utenti il consenso per poter cedere i loro dati a terze parti: “La gestione dei dati è importante per le aziende e per gli utenti, ci vuole educazione su questi temi – ha sottolineato Colombo – Le aziende devono comprendere la regolamentazione, gestire i dati delle persone correttamente altrimenti a lungo termine ne pagano le conseguenze”. Sempre rispetto all’amministrazione Trump, Colombo esprime le sue perplessità sul protezionismo: “Il protezionismo per noi è un mezzo disastro, sta nella missione di Facebook di rendere il mondo aperto e connesso, per tanti attori di questo settore e tante piattaforme digitali il protezionismo è un controsenso”.

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