IL PROGETTO

Banda ultralarga, cavo Ue-Georgia per abbattere dipendenza dalla Russia

La realizzazione della rete sottomarina da 1.100 km stimata in 45 milioni di euro. Si punta a collegare gli Stati membri al Caucaso attraverso le acque internazionali del Mar Nero per bypassare il network terrestre e garantire più sicurezza e stabilità alla connettività internet

Pubblicato il 15 Mag 2023

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In un clima di crescenti preoccupazioni per le vulnerabilità delle infrastrutture che trasmettono dati globali, l’Ue sta progettando un cavo internet sottomarino per migliorare la connettività con la Georgia e ridurre la dipendenza dalle linee che attraversano la Russia.

Il cavo, da 45 milioni di euro, collegherà gli Stati membri dell’Ue al Caucaso attraverso le acque internazionali del Mar Nero, per una lunghezza di 1.100 km. Il progetto mira a ridurre la “dipendenza della regione dalla connettività terrestre in fibra ottica che transita attraverso la Russia”, ha affermato la Commissione europea in un documento politico.

Un progetto accelerato dalla guerra in Ucraina

L’Ue e la Georgia hanno individuato congiuntamente la necessità del cavo internet del Mar Nero nel 2021, allo scopo di migliorare la connettività digitale della Georgia. Tuttavia, la guerra in Ucraina ha aggiunto slancio al progetto, data la necessità di evitare di fare affidamento su “connessioni che non sono sicure o stabili”.

In questo quadro, l’Ue prevede anche di posare un cavo separato sotto il Mar Nero come parte del programma Global Gateway. Dovrebbe collegare Ungheria e Romania con Georgia e Azerbaigian.
Anche Vodafone starebbe valutando la possibilità di sviluppare un cavo attraverso il Mar Nero. Il progetto – chiamato Kardessa – potrebbe collegare l’Ucraina alla Bulgaria, alla Turchia e alla Georgia, per poi proseguire via terra verso l’Armenia, il Kazakistan e l’Asia.

Cavi sottomarini più sicuri, ma resta il timore di sabotaggi russi

I cavi internet sono al centro delle preoccupazioni globali sullo spionaggio, poiché le linee terrestri e le stazioni in cui i cavi sottomarini arrivano a terra sono considerate vulnerabili all’intercettazione da parte di governi e hacker. Ma c’è preoccupazione anche per il sabotaggio intenzionale di cavi sottomarini e altre infrastrutture marittime, in particolare dopo le molteplici esplosioni sui gasdotti Nord Stream lo scorso settembre, che i media hanno recentemente collegato alle navi russe.

Secondo Reinhard Bütikofer, eurodeputato e presidente della delegazione del Parlamento europeo in Cina, la Russia non avrebbe difficoltà a prendere di mira le infrastrutture sensibili. “Dal punto di vista russo, se vogliono infliggere danni all’Unione europea, prendere di mira i progetti infrastrutturali sarebbe un’opzione per un regime che non rispetta assolutamente il diritto internazionale“, ha affermato.

Oltre 400 cavi per il 99% del traffico internet intercontinentale

Circa il 99% del traffico internet intercontinentale – dati, messaggi, e-mail e videochiamate – viene trasmesso tramite oltre 400 cavi sottomarini attivi che si estendono per 1,4 milioni di km. Alcuni dei più importanti cavi passano attraverso la Russia: ad esempio, il cosiddetto cavo Dream, lungo 8 700 chilometri, attraversa Germania, Austria, Slovacchia, Ucraina, Russia, Kazakistan e Cina.

A Palermo il cavo sottomarino di Sparkle

Il cavo sottomarino BlueMed di Sparkle, intanto, è approdato a Palermo proprio nei giorni scorsi, per il completamento della posa del tratto tirrenico dell’infrastruttura tra Genova, Golfo Aranci, Pomezia e Palermo. Il nuovo cavo, che collegherà l’Italia con la Francia, la Grecia e diversi altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fa parte del progetto Blue Submarine Cable System, che conta sulla collaborazione di Google e altri operatori. 

BlueMed conta su quattro coppie di fibre e una capacità trasmissiva iniziale di oltre 25 Terabit al secondo (Tbps) per coppia, e ha l’obiettivo di offrire collegamenti Internet ad alta velocità e soluzioni di connettività ad alte prestazioni a Internet Service Provider (Isp), carrier, operatori di telecomunicazioni, fornitori di contenuti, imprese e istituzioni, per supportare il crescente fabbisogno di connettività e l’evoluzione digitale dei paesi collegati.

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