TELECOM ITALIA

Ben Ammar: “A giugno scioglimento Telco”

Il consigliere di Mediobanca dà per più che probabile la fine della holding per il mese prossimo. Nei giorni scorsi anche Gabriele Galateri, consigliere di Generali, aveva annunciato la medesima tempistica

Pubblicato il 27 Mag 2014

F.Me.

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“Credo proprio che lo scioglimento di Telco “sarà a giugno”. Così Tarak Ben Ammar, consigliere di Mediobanca e consigliere di Telecom Italia, parlando a Radiocor della posizione di piazzetta Cuccia in vista della finestra di giugno che consente ai soci della holding Telco (a cui fa capo il 22,4% di Telecom) di sciogliere i patti vigenti e di entrare direttamente in possesso delle azioni del gruppo telefonico. Mediobanca seguirà l’orientamento di Generali?

“Generali ha parlato – ha detto il finanziere riferendosi alle dichiarazioni del presidente Gabriele Galateri di qualche giorno fa – Mediobanca ha sempre detto che vuole uscire. Non parlo per il cda di Mediobanca ma è la logica perché non abbiamo la vocazione di rimanere azionisti in un patto”. Nei giorni scorsi, Galateri aveva fatto riferimento alla “finestra tecnica” della seconda parte di giugno, dal 15 al 30 del mese prossimo, come una possibile opportunita’ per la compagnia di sciogliere il patto Telco. In Telco, Telefonica è primo socio con il 66%, Generali ha il 19,3%, Intesa Sanpaolo e Mediobanca il 7,3% ciascuno. Lo scioglimento porterà direttamente le azioni Telecom nelle mani dei quattro soci con Telefonica che diventerebbe primo azionista con il 15%.

“Telecom si sta avviando verso una public company”, ha concluso Ben Ammar entrando alla presentazione organizzata per il nuovo lancio del canale tv Sportitalia a partire da giugno.

Tempi “incerti” per l’uscita da Telco, invece, per Intesa Sanpaolo. “Mi sembra difficile immaginare oggi il timing”, ha chiarito nei giorni scorsi l’Ad della banca, Carlo Messina: “Sono tempi privacy sensitive. Nel nostro piano c’è l’uscita da tutte la partecipazioni non strategiche”.

Qualunque sia la decisione dei due soci minori – Intesa e Mediobanca – Telco avrà di fatto perso una quota importante dei diritti di voto e quindi il suo ruolo di leadership nelle assemblee dei soci sarà ulteriormente ridimensionato. Al momento dello scioglimento della holding, Telefonica diventerà primo socio con poco meno del 15% del capitale considerando che una parte della sua quota in Telco è priva di diritti di voto. A meno che non intervenga un rinnovo degli accordi, Telco si scioglie per scadenza dei patti a febbraio 2015.

Il gruppo spagnolo intende per ora rimanere nell’azionariato del gruppo, mentre prosegue nel tentativo di acquistare, insieme agli altri due operatori brasiliani, Grupo Oi e America Movil, la controllata brasiliana di Telecom Italia, Tim Participacoes, hanno detto alcune fonti nelle scorse settimane. I vertici del gruppo spagnolo, nella call sui risultati a inizio maggio, hanno detto che intendono mantenere l’attuale partecipazione nel gruppo italiano, secondo quanto hanno riportato i media italiani.

In merito alla possibile operazione in Brasile, nella call di maggio, i vertici di Telefonica hanno detto: “Forse alcune stelle cominciano ad allinearsi, ma molte cose devono ancora succedere perché si realizzi il consolidamento”, secondo quanto riportato dalla stampa e da diversi report di analisti.

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