Telecom-Telefonica

Bini Smaghi: pagheremo caro i protezionismi nazionalistici

L’ex membro Bce: “Se la rete fosse un asset strategico ce ne saremmo occupati da tempo”. Landini (Fiom Cgil): “Necessarie scelte strategiche di politica industriale”

Pubblicato il 12 Ott 2013

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Secondo l’economista Lorenzo Bini Smaghi (nella foto), già membro del comitato esecutivo della Bce oggi presidente Snam, solo ”la difesa è un settore strategico ma tutti gli altri possono essere gestiti da privati, anche stranieri. In questo Paese abbiamo aziende dei più svariati settori vendute a stranieri che hanno investito e aumentato l’occupazione”. Lo afferma in una afferma in una intervista al Secolo XIX.
Secondo Bini Smaghi, “si può dibattere se la rete è asset strategico o no. Se lo fosse ce ne saremmo occupati anni fa. Ora, se scatta una presa di coscienza perché si sente l’esigenza di investire sulla rete a banda larga ben venga. Ma se è solo un tentativo di proteggere qualcosa lo pagheremmo a caro prezzo”.
Sul caso di Telecom Italia interviene anche il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini secondo cui “in questo Paese paghiamo le peggiori privatizzazioni che sono state mai fatte. Basta pensare a Telecom Italia. Credo che il punto vero sia avere in testa un piano industriale anche di alleanze. Noi siamo di fronte ad un insieme di settori che sono a rischio: da Alitalia alla Telecom all’auto. Per questo c’è bisogno di un intervento pubblico, ma soprattutto di scelte strategiche di politica industriale”. Anche la Cgil era intervenuta nei giorni scorsi contro l’ipotesi di scorporo della rete e di cessione di Tim Brasil

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