IL VERDETTO

British Telecom, Drahi potrà mantenere la quota di maggioranza del gruppo

Conclusa l’indagine del governo britannico sulla scalata del miliardario franco-israeliano. L’imprenditore non sarà costretto a ridurre la sua partecipazione del 18%

Pubblicato il 23 Ago 2022

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Patrick Drahi non sarà costretto a ridurre la sua partecipazione nel gruppo Bt: dopo un’indagine durata mesi, il governo britannico ha infatti stabilito che l’investimento del miliardario franco-israeliano non ha alcun tipo di implicazione per la sicurezza nazionale. “Il gruppo Bt è stato ora informato dal segretario di Stato che non devono essere intraprese ulteriori azioni”, ha affermato l’azienda riferendosi ad Altice, la società con cui Drahi ha portato a termine le varie fasi della scalata.

L’iniziativa del governo nell’interesse della sicurezza nazionale

Drahi è infatti diventato il principale azionista di Bt, acquistando attraverso Altice in prima battuta, l’anno scorso, il 12,1% del gruppo, e aumentando poi la sua partecipazione al 18%.

L’investimento nella società di telecomunicazioni che detiene la rete in fibra britannica è stato a lungo l’oggetto controverso del dibattito pubblico. Il caso aveva spinto il governo a maggio a dire che avrebbe “revocato” l’accordo per indagare su qualsiasi minaccia alla sicurezza nazionale, facendo leva sul framework normativo entrato in vigore quest’anno, che conferisce all’esecutivo poteri di controllo e, se necessario, di intervenire nelle acquisizioni. L’annuncio di un’indagine del governo aveva fatto crollare le azioni di Bt, già alle prese in quel periodo con diverse agitazioni sindacali.

Dopo l’annuncio dei risultati dell’indagine governativa e del via libera a Drahi le azioni di Bt sono aumentate dell’1,7% nelle prime contrattazioni di oggi.

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