Il dumping contrattuale fa male al settore dei call center e alle aziende delle telecomunicazioni: il Ccnl Tlc dovrebbe valere sempre come contratto “leader” per proteggere i lavoratori e la qualità del servizio offerto dalle telco ai clienti. Anzi, l’introduzione di un modello di certificazione volto a valorizzare la qualità dell’attività stimolerebbe una competizione fondata sulla capacità di creare valore aggiunto e un miglior servizio per il cliente e il mercato. È questa la posizione di Asstel-Assotelecomunicazioni, intervenuta in audizione presso le Commissioni riunite IX e X della Camera dei deputati sulle proposte di legge recanti “Modifiche alla legge 11 gennaio 2018, n. 5, e altre disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento dei call center, di formazione del personale, di tutela dell’occupazione e di protezione dei consumatori”.
L’AUDIZIONE
Call center, è ora di mettere fine al dumping contrattuale
Secondo Asstel serve un’inversione di rotta. Di Raimondo: “Necessaria l’introduzione di un modello di certificazione che consenta di stimolare una competizione fondata sulla capacità di creare valore aggiunto e qualità del servizio per il cliente e il mercato. Anacronistica l’imposizione di un obbligo di gratuità del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche”
giornalista

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