IL CASO

Call center Ita, a rischio 570 lavoratori di Palermo. I sindacati: “Subito tavolo istituzionale”

La “nuova Alitalia” ha affidato a Covisian il servizio di customer care. Almaviva, che finora ha gestito il servizio, denuncia una gara al massimo ribasso e chiede l’applicazione della clausola sociale. La compagnia: “Relazione con il cliente centrale nella nostra strategia”

Pubblicato il 25 Ago 2021

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Preoccupazione per i 570 lavoratori del servizio di customer care di Ita, la nuova Alitalia, che operano a Palermo. L’allarme lo lanciano il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. “Oggi abbiamo appreso che la gestione del servizio clienti di Ita è stata assegnata a Covisian – dicono i sindacalisti – Nei comunicati ufficiali della nuova azienda di trasporto – proseguono – purtroppo non si fa nessun riferimento al personale che fino ad aggi, per conto di Almaviva, ha svolto con grande abnegazione e professionalità questo delicato e importante servizio. Permangono e si rafforzano le nostre preoccupazioni per il futuro dei lavoratori di Palermo. Riteniamo pertanto dirimente l’apertura nei prossimi giorni di un tavolo istituzionale, già opportunamente richiesto dalle segreterie nazionali. Un tavolo che deve dare risposte concrete ai lavoratori garantendo loro una continuità occupazionale. Ita è una azienda pubblica e come tale non può sfuggire all’applicazione delle clausole sociali previste per legge e dal Ccnl Tlc”.

I sindcati denunciano dunque l’assegnazione a un altro fornitore la gara per la gestione dei servizi di contact center, sostitutivi di quelli tuttora in capo ad Alitalia, senza applicare la clausola sociale prevista per il settore dei call center in outsourcing che, in base al Ccnl delle Tlc, riconosceil diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con l’eventuale nuovo fornitore delle stesse attività.

Sugli scudi anche Almaviva

Anche Almaviva chiede un tavolo istituzione per garantire la continuità occupazionale al fine di scongiurare le conseguenze del mancato rispetto della clausola sociale nel cambio appalto per il call center di Ita spa (Italia Trasporto Aereo), che mette a rischio immediato la continuità occupazionale di centinaia di lavoratori a Palermo e Rende, impegnati da vent’anni sul medesimo servizio assistenza clienti per Alitalia. Perché la tutela del lavoro non può ammettere discontinuità”, si evidenzia in una nota inviata al al Ministro delle Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.

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“Il bando Ita, con termini senza precedenti per gare di simili dimensioni, è stato reso noto sabato 31 luglio, chiuso nelle successive due settimane di agosto e assegnato ieri, fissando a giorni la partenza di un servizio caratterizzato dalle stesse attività che Almaviva Contact eroga per l’analogo customer care Alitalia, attraverso 621 persone specificamente formate, oltreché dalla previsione di volumi di lavoro persino crescenti rispetto a quelli attuali – spiega Almaviva – Un bando di gara per servizi di call center privo di riferimenti alla clausola sociale, comprensivo invece di un punteggio premiale per l’indicazione di una sede operativa a Roma, con evidente penalizzazione per chi operi da tempo nel Mezzogiorno del Paese, guidato dal criterio del massimo ribasso economico e da una base d’asta insufficiente a coprire anche il solo costo del lavoro, elemento determinato con Decreto dal Ministero del Lavoro perché non riducibile”.

“A fronte delle preoccupazioni espresse su tempistica e contenuti del bando da parte sindacale e istituzionale, nonostante Ita avesse dichiarato pubblicamente che un eventuale fornitore entrante, diverso dall’attuale datore di lavoro, avrebbe dovuto garantire l’applicazione della clausola sociale al personale attualmente addetto ai medesimi servizi, l’esito comunicato ieri attraverso un nota della Società Ita non attiva la necessaria procedura e ne certifica il mancato rispetto, con la drastica ed elusiva sostituzione dei lavoratori di Almaviva Contact, fin dai prossimi giorni – prosegue la nota – Una responsabilità grave, quella assunta da Ita, che provocherebbe non solo il conseguente, obbligato ingresso in regime di ammortizzatore sociale al 100%entro i prossimi giorni per le621persone finora impegnate sullo stesso servizio, ma si dimostrerebbe un segnale ancora più distruttivo per l’intero settore, provenendo da una società totalmente pubblica.  Gli effetti delle scelte di Ita, che mettono a rischio immediato la continuità occupazionale di centinaia di persone in territori del Paese già fortemente provati dalla fase tormentata dell’emergenza sanitaria, richiedono  un intervento di garanzia istituzionale per assicurare l’indispensabile tutela del diritto di ogni singolo lavoratore del settore al mantenimento del proprio impiego, riconosciuto dalla legge e dal contratto collettivo di riferimento”.

La risposta di Ita

In una nota Ita difende la scelta. “Ita ha individuato la società Covisian quale fornitore del servizio di gestione dell’assistenza clienti, al termine della procedura competitiva avviata nelle scorse settimane”, ricorda una nota .

“L’area del Customer Center un elemento fondamentale nella relazione con il cliente per la quale è importante assicurare la massima efficienza e sostenibilità – si legge  – Per questo motivo, nella scelta del fornitore, si è tenuto conto della necessità di erogare tale servizio dall’Italia e della flessibilità nel gestire la curva dei volumi di telefonate in funzione delle esigenze della compagnia da questa fase iniziale di transizione alla fase di piena operatività, il tutto offrendo soluzioni digitali e innovative”.

“Nell’attesa che la società (Covisian ndr) aggiudicataria avvii il servizio – prosegue la nota – si aprirà un breve periodo di interim durante il quale tale attività verrà svolta per conto di Ita da personale di Alitalia in Amministrazione Straordinaria”.

Ita metterà a disposizione una piattaforma virtuale a supporto dell’operatività del Customer Center che utilizzerà nuove tecnologie in ambiente cloud sviluppate da aziende leader di mercato, come la piattaforma Salesforce per la gestione della relazione con i clienti e l’infrastruttura Amazon Web Services per le attivitaà telefoniche, che consente l’impiego anche dell’intelligenza artificiale per migliorare tempi di risposta e qualità nella soluzione delle problematiche del cliente.

La reazione delle istituzioni

La reazione del Comune di Palermo non si è fatta attendere: “Stupisce che Ita, nei comunicati ufficiali per annunciare oggi pomeriggio il nuovo fornitore del servizio per la gestione dell’assistenza clienti, non abbia fatto cenno alle salvaguardie occupazionali previste dalla nostra legislazione – dichiarano il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’assessora al Lavoro, Giovanna Marano – Siamo desiderosi di capire – proseguono – se la professionalità finora garantita dalle centinaia di lavoratrici e lavoratori Almaviva di Palermo venga contrapposta a quella del personale di Alitalia in amministrazione straordinaria. Chiediamo al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di prendere in mano questa grave e delicatissima situazione e gli chiediamo che sia prioritariamente esercitata la clausola di salvaguardia occupazionale”.

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