BILANCIO UE

Cef, nel bilancio Ue 46 miliardi per le reti

La cifra del piano finanziario molto vicina ai 50 miliardi proposti dalla Commissione europea. Alle Tlc fondi per 8,32 miliardi. Per la prima volta entrano nel bilancio i programmi satellitari

Pubblicato il 15 Nov 2012

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Il bilancio europeo 2014-2020, che porta la firma del dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, rafforza il Cef (Connecting Europe Facility), il piano per lo sviluppo di infrastrutture a livello comunitario che comprende reti di Tlc, energetiche e di trasporto.

Nel capitolo “Competitività per la crescita e l’occupazione” è riportata la cifra di impegno di 152.652.000 di euro in aumento dai 146.317.000 emersi in occasione del summit cipriota dove si era tentato di tagliare le risorse.

Nel dettaglio, per il Cef, le risorse riportate nel bilancio ammontano complessivamente a 46.249.000, in rialzo rispetto ai 36.314.000 nella proposta cipriota, e molto vicina alla proposta elaborata dalla Commissione che proponeva di allocare circa 50 miliardi per le reti strategiche. Per le Tlc sono proposti fondi pari a 8,32 miliardi rispetto ai 7 ipotizzati a Nicosia. Per i trasporti i fondi sono pari a 29,6 miliardi, di cui 10 del fondo Coesione e per l’energia 8,2 miliardi (a Cipro di era parlato di 7 miliardi).

Per la prima volta entrano nel bilancio comunitario anche le risorse per il programmi satellitari Galileo, Iter e Gmes. Secondo la proposta Van Rompuy, Galileo otterrebbe 6.645.000 di euro, Iter 2.707.000 e Gmes 4.941.000.

L’orientamento del Consiglio europeo di spingere sul Cef era emerso già lo scorso 11 ottobre quando erano emersi i dettagli di un documento in cui si annunciava il pieno sostegno alla Connecting Europe Facility. Il testo sottolineava che il Cef “costituirà in futuro un importante strumento per promuovere la crescita attraverso investimenti nei network digitali”. Precisando che “il completamento di un mercato unico del digitale pienamente funzionante”, obiettivo impensabile senza un ammodernamento delle reti, “potrebbe trainare il Pil comunitario di 4 punti percentuali di qui al 2020”.

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