Cloud, AI e 5G: le telco trasformano in profondità il modo in cui progettano, erogano e monetizzano i loro servizi. Non si tratta solo di un upgrade tecnologico, ma di un vero e proprio ripensamento del modello operativo.
Con la maggior parte degli operatori pronta a completare la migrazione nel giro di un anno e mezzo, il 2025 si prepara a essere l’anno del consolidamento di questa rivoluzione. Una rivoluzione silenziosa, ma destinata a ridisegnare l’intero panorama delle telecomunicazioni.
Indice degli argomenti
Cloud, AI e 5G, le telco cambiano pelle
Nel mondo delle telecomunicazioni è in atto una trasformazione radicale, che riguarda l’infrastruttura stessa su cui poggiano reti e servizi, che coinvolge il ruolo di cloud, AI e 5G per le telco. La nuova frontiera è quella delle architetture cloud native: più flessibili, scalabili e pronte ad accogliere l’intelligenza artificiale. A testimoniarlo è la recente survey globale di Heavy Reading in collaborazione con CSG e Microsoft: oltre il 70% degli operatori completerà il passaggio entro i prossimi 18 mesi.
Questa evoluzione non è solo tecnologica. Ha implicazioni dirette su costi, velocità di delivery, gestione dei dati e customer experience. A guidarla sono CIO, CTO e CFO, in prima linea nel ripensare i sistemi core delle telco.
Migrazione al cloud: i veri driver del cambiamento
Modernizzazione dell’infrastruttura (31%) e ricerca dell’efficienza economica (25%) sono le due principali motivazioni che spingono gli operatori verso il cloud. Seguono obiettivi come miglioramento dell’esperienza cliente, agilità operativa e time-to-market.
Le grandi telco, con ricavi sopra i 5 miliardi di dollari, sono le più avanti nella migrazione, ma anche gli attori più piccoli hanno imboccato con decisione la stessa strada. La maggior parte segue un percorso a fasi, con implementazioni progressive basate su priorità strategiche.
Cloud, AI e 5G: quali funzioni migrano per prime nel mondo telco
I provider stanno scegliendo con cura quali funzionalità portare per prime nel cloud. In cima alla lista ci sono:
- Data management (57%)
- Network & infrastructure monitoring (53%)
- Customer Experience Management – CEM (48%)
- Data analytics (45%)
- Billing e CRM (entrambi al 44%)
Funzioni essenziali per ottimizzare l’operatività e offrire esperienze personalizzate ai clienti. Anche funzionalità più complesse come CPQ, order management e product catalog sono in programma, ma con priorità secondarie.
GenAI: l’acceleratore silenzioso della trasformazione
Il cloud apre la strada all’integrazione di GenAI, l’intelligenza artificiale generativa. Gli operatori riconoscono che il suo impatto sarà rilevante su:
- Performance complessiva dei sistemi (65%)
- Gestione intelligente dei dati (64%)
- Customer experience evoluta (51%)
- Riduzione dei costi operativi (48%)
- Data governance (47%)
GenAI è visto anche come leva per migliorare l’efficienza dei call center, personalizzare i report e ridurre errori nella quotazione e fatturazione.
Le sfide (non solo tecniche) della migrazione
Trasformare un’infrastruttura critica come quella telco non è privo di ostacoli. I principali:
- Costi di gestione duale cloud/legacy (38%)
- Carenza di skill interni (31%)
- Bassa maturità AI (26%)
- Complessità dei servizi avanzati (24%)
- Data security (23%)
Un dato positivo: oltre il 70% degli operatori ritiene riutilizzabili molte competenze acquisite in contesti legacy, dalla gestione del codice alle partnership con system integrator.
5G e API: il ruolo delle nuove reti nel guidare il cambiamento
Il 5G rappresenta la prima generazione mobile pensata per il cloud. I suoi modelli API-based e l’adozione di microservizi fanno da catalizzatore per la modernizzazione dei sistemi di business.
Le aree dove l’impatto è percepito come “maggiore” sono:
- Supporto API per servizi slice-based (46%)
- Supporto API per IoT (43%)
- Gestione di reti private 5G (34%)
Verso un modello SaaS: il futuro è multi-tenant
Il passaggio al cloud consente alle telco di adottare modelli SaaS multi-tenant, più efficienti e flessibili. Il 91% degli operatori ritiene che questo avrà un impatto significativo sul business. Le architetture preferite variano:
- 51% punta su modelli pubblici o ibridi
- 32% su cloud privato
- 17% ritiene che i clienti non abbiano una preferenza definita
Nei prossimi 18 mesi, la distribuzione tra private e public/hybrid cloud si equilibrerà, segnando un punto di svolta anche nei modelli di delivery.
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