BOTTA E RISPOSTA

Colao: “Basta tagli tariffe o investiremo altrove”, Kroes: “Non temo le minacce”

Il numero uno di Vodafone lancia il j’accuse contro le misure regolatorie che stanno intaccando le revenue, fra cui quelle relative alle tariffe wholesale e l’annunciata sforbiciata al roaming. Il Commissario Ue non ci sta: “Sto dalla parte dei cittadini: tariffe più basse un vantaggio anche per le telco”

Pubblicato il 28 Feb 2012

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Una dura replica: il commissario europeo Neelie Kroes ha fornito una risposta immediata e tagliente alle dichiarazioni rilasciate al Mobile World Congress da Vittorio Colao, che nel suo intervento ha lanciato il j’accuse conto regole troppo stringenti per le telco in particolare sul fronte dei costi di terminazione e del roaming.

In un comunicato che la Kroes ha definito "messaggio a Vittorio e Vodafone", la responsabile per la Digital Agenda europea respinge il “bluff di Vodafone” e chiarisce di “non gradire affatto le minacce”. “Io mi schiero dalla parte del cliente di Vodafone”, spiega la Kroes. “Se i consumatori non avranno più paura di usare i loro smartphone e tablet, quando viaggiano in Europa, grazie all’abbassamento delle tariffe, anche gli operatori ne beneficeranno".

Come riportato oggi dal Financia Times, il ceo di Vodafone ha criticato i regolatori europei per quello che definisce un approccio “datato” verso le aziende telecom che stanno spendendo ingenti somme sulle loro reti nonostante i margini siano sotto pressione per la crisi economica e la concorrenza si faccia più intensa. Un intervento regolatorio eccessivamente pesante potrebbe mettere a rischio, ha indicato Colao, questi investimenti perché mina le tradizionali fonti di revenue delle telco. Il ceo bacchetta in particolare i tagli già applicati alle tariffe wholesale per le connessioni tra reti diverse e l’intenzione di ridurre quelle del roaming per le chiamate internazionali.

“I regolatori devono togliere il pilota automatico che hanno messo 15 anni fa”, ha continuato Colao, “e sviluppare un nuovo rapporto con le telco”. “Basta con questi continui interventi sui prezzi, bisogna dare modo all’industria di reinvestire i soldi”, ha detto ancora il numero uno di Vodafone. “Se l’Europa interverrà anche sulle tariffe del roaming, Vodafone non taglierà gli investimenti complessivi, ma potrebbe indirizzarli in altre aree geografiche”. E sicuramente, “Vodafone investirebbe di più se ci fosse un intervento regolatorio più leggero”.

Il botta e risposta tra Kroes e Colao rischia di peggiorare il braccio di ferro con l’industria telecom europea che da tempo lamenta la difficoltà di sostenere gli ingenti investimenti necessari per le reti di quarta generazione in tempi di crisi economica. Diversi operatori mobili hanno espresso il timore che l’Ue spinga troppo aggressivamente sull’obiettivo di estendere l’utilizzo della banda larga, mentre le telco hanno visto contrarsi le revenues per tre anni consecutivi in Europa (al contrario di quanto accade nelle altre regioni). E intanto devono spendere per comprare lo spettro per i servizi 4G.

Luigi Gambardella, presidente dell’Etno, la principale associazione di operatori telecom in Europa (di cui però non fa parte Vodafone), ha dichiarato al Dow Jones oggi che i carrier non potranno permettersi continui e ingenti investimenti se i prezzi dei servizi telecom scendono. “Se perderemo ancora revenue, taglieremo gli investimenti”, ha detto Gambardella, che è anche vice-presidente di Telecom Italia. Una posizione simile a quella del presidente della stessa telco italiana, Franco Bernabè, che più volte ha chiarito che le telco non possono investire nelle reti di banda larga mobile di nuova generazione senza i “giusti” strumenti e le condizioni per farlo.

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