CONSOLIDAMENTO TLC

Coppola: “Consolidamento Tlc? Non vedo sinergie, solo rischi per concorrenza”

All’orizzonte prezzi più alti, danni ai consumatori e nessun beneficio per lo sviluppo del digitale: questa la posizione del parlamentare Pd. “Non ci sono piani industriali dietro le operazioni. Sono manovre finanziarie”

Pubblicato il 11 Mar 2014

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Pubblichiamo una serie di opinioni sul tema del consolidamento delle Tlc. In Europa la Francia ha aperto le danze con il “caso” Sfr, mentre in Italia sembra sfumare il matrimonio Wind-3. E nonostante il flop di Bip Mobile si fanno strada nuovi operatori virtuali. Il nostro Paese rappresenta un’anomalia? O è ancora presto per i merger?

Tanti rischi per concorrenza e consumatori, mentre i vantaggi sono oscuri, da questa nuova ondata di acquisizioni di aziende tlc che ha raggiunto la Francia e la Spagna. Così la pensa Paolo Coppola (PD), massimo esperto di Agenda digitale tra i parlamentari. Condivide quintd le preoccupazioni dell’Antitrust UE, secondo cui “se si apre la strada a un minor numero di player c’è il rischio che i grandi operatori la facciano da padroni sui mercati nazionali”.

Tante acquisizioni si stanno affacciando sul mercato. Che ne pensa?

Vedo movimenti che riducono la concorrenza. Oltre a questo, le notizie non mi dicono nulla che possa far ben sperare per il futuro digitale dell’Europa. Spero che le autorità Antitrust facciano il loro dovere ed evitino danni al mercato, ai consumatori.

Perché questo scetticismo? Secondo alcuni analisti è un bene che il mercato tlc si consolidi.

Ma io non vedo i piani industriali dietro queste operazioni. Non vedo sinergie possibili. Mi sembrano operazioni finanziarie incoraggiate dai bassi valori di Borsa per quelle aziende. Dal punto di vista dello sviluppo dell’economia digitale non si capisce il perché di questo consolidamento. La piccola dimensione degli operatori non è da ostacolo agli investimenti, di per sé. A favorire o ostacolare l’innovazione sono piuttosto i modelli di business, i piani industriali.

Nessun vantaggio, quindi, all’orizzonte?

Sì, perché senza evidenti sinergie tra operatori che si fondono non ci sarebbe un calo consistente dei costi e quindi un risparmio che possa tradursi a vantaggio dello sviluppo e dei consumatori. Non si capisce insomma il beneficio per l’utente, da queste operazioni. Ma si percepisce solo il rischio di avere, tra qualche anno, prezzi più alti…

La Commissione europea sta spingendo per un mercato unico delle tlc, per rafforzare i nostri operatori. Questo non implica anche un consolidamento necessario?

Il mercato unico vuol dire armonizzazione delle regole, che aiuterebbe a potenziare la concorrenza a livello europeo, a far nascere operatori transnazionali. Questo sì che aiuterebbe il consumatore. Il mercato unico non implica la morte di alcuni attori, invece, e la nascita di super colossi europei.

GLI ALTRI CONTRIBUTI AL DIBATTITO

Daniela Rao

Francesco Sacco

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Stefano Quintarelli

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