Crisi dei call center. I sindacati: “Sbloccare l’impasse. Subito il tavolo con il governo”

Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil passano alle azioni “formali”: con una lettera ai ministeri del Lavoro e Sviluppo economico si chiede un incontro immediato. “Documenti e proposte giaccono sui tavoli ministeriali dall’estate”

Pubblicato il 14 Dic 2010

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Un tavolo con il governo contro la crisi del settore del call
center. A chiederlo Cgil, Cisl e Uil. “Le Segreterie Nazionali di
Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil – si legge in una congiunta –
hanno formalmente richiesto al ministro per lo Sviluppo Economico e
al ministro del Lavoro la convocazione del tavolo di settore sul
call center per conoscere gli esiti del lavoro preparatorio che ha
visto per mesi le parti sociali e i delegati del Ministero
confrontarsi, giungendo congiuntamente alle rappresentanze
datoriali ad indicazioni comuni.”

“Purtroppo dopo mesi di lavoro – prosegue il testo – con uno
sforzo enorme nell’individuare proposte comuni tra sindacato e
aziende, molte delle quali a costo zero o quasi, riscontriamo,
nostro malgrado, la mancanza di un autorevole tavolo per
concretizzare le richieste. Sin dalla fine dell’estate i
ministeri proposti hanno in mano tutte le carte, le analisi e le
proposte per rilanciare un settore che occupa decine di migliaia di
giovani, molte donne”.

“Con questa lettera ufficiale si è voluti richiamare i ministeri
competenti alle proprie responsabilità. E’ chiaro che a fronte
di una crisi del settore – che mette in discussione migliaia di
posti di lavoro – Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil saranno
chiamate ad assumere tutte le iniziative sindacali per la difesa e
la tutela dell’occupazione".

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