L'APPELLO

Crisi energetica, Assoprovider: “Operatori siano esentati dal razionamento”

Sulla scia di quanto fatto anche da Asstel, l’associazione chiama in causa il nuovo governo. Il presidente Bortolotto: “Le aziende di prossimità potrebbero essere spazzate via”

Pubblicato il 30 Set 2022

Dino Bortolotto a Palermo

Futuro a rischio per gli operatori di prossimità a causa dell’incremento dei costi energetici. A lanciare l’allarme, dal palco APPA22 “Il ruolo degli operatori di prossimità“, svoltosi a Palermo, è Dino Bortolotto, presidente di Assoprovider, l’associazione che raggruppa i provider indipendenti dal Nord al Sud del Paese, il quale ha spiegato che la recente crisi energetica che si sta ripercuotendo sul settore delle Tlc sta impattando sul costo complessivo dei bit trasportati.

“Per fare un esempio, un operatore di prossimità che prima aveva un consumo energetico annuale di circa 4mila Kwh, con un costo pre-crisi di 0,10 euro, per Kwh pagava circa 400 euro l’anno, da ripartire su 10-20 clienti. Oggi con il costo a 1 euro Kwh, parliamo di 4mila euro», ha detto Bortolotto.

Appello al nuovo governo

Secondo il presidente di Assoprovider, che si allinea così ad un analogo appello levato qualche settimana fa da Assitel, “gli operatori di prossimità potrebbero essere spazzati via con questi costi. Nessuno – ha detto – potrebbe mantenere gli obblighi contrattuali di prima della crisi. I danni che questo potrebbe comportare per i servizi di connettività sarebbero enormi, specie nelle zone digital divise nelle quali l’attività degli operatori è fondamentale per far funzionare l’economia locale, le scuole e le istituzioni”.

“Chiediamo pertanto al nuovo governo di garantire che gli operatori di Tlc siano esenti da da operazioni di razionamento e che il costo dell’energia erogata loro sia agevolato, come dovrebbe essere per tutte le tipologie di operatori”, ha concluso Bortolotto.

L’allarme della Reuters: reti mobili a rischio in Europa

E intanto, proprio sulla  base proprio delle considerazioni dei rappresentanti del settore delle telecomunicazioni, Reuters ha lanciato un importante allarme, ventilando l’ipotesi che i telefoni cellulari possano oscurarsi in tutta Europa nei prossimi mesi se gravi interruzioni di corrente o piani di razionamento energetico mettessero fuori combattimento parte delle reti mobili attive sul continente. 

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