IL REPORT

Edge computing “terra promessa” per le telco. E non solo

La crescita del modello distribuito potrebbe generare nuovo fatturato per gli operatori fissi e mobili grazie allo sviluppo di nuovi servizi per reti 5G e IoT. Ma alla partita partecipano anche cloud provider e Ott. Fondamentale il ruolo dei data center modulari prefabbricati e delle tecnologie di efficienza energetica

Pubblicato il 05 Giu 2020

Patrizia Licata

edge

La crescita dell’edge computing potrebbe generare nuove opportunità di fatturato per gli operatori di rete fissa e mobile: le telco possono creare una piattaforma per lo sviluppo dei servizi edge e al contempo ottenere notevoli risparmi sui costi, grazie alla combinazione delle reti di telefonia mobile esistenti con uffici centralizzati e punti di aggregazione come i data center edge. È quanto si legge nel report  Telcos and Edge Computing: opportunity, threat or distraction?” (Telecomunicazioni ed Edge Computing: opportunità, minaccia o diversivo?) diffuso da Vertiv, fornitore globale di soluzioni per le infrastrutture critiche, in collaborazione con la società di analisi Omdia (in precedenza Ovum).

“La crescita dell’edge offre ai provider delle telecomunicazioni l’opportunità di sviluppare nuovi servizi relativi alle reti 5G, IoT e alle altre tecnologie innovative”, ha affermato Gary Niederpruem, chief strategy and development officer di Vertiv. “Gli operatori avranno bisogno di partner con una copertura internazionale, nonché dotati di un’ampia gamma di soluzioni e servizi, che li supportino nel loro viaggio verso l’edge”.

Nuovi competitor sul mercato

Il report rivela che la crescita dell’edge potrebbe far nascere nuovi competitor sul mercato e il 36% dei partecipanti all’indagine ha evidenziato che gli operatori dei servizi della rete saranno determinanti nello sviluppo di nuovi servizi redditizi nell’edge. Tra le figure chiave sono indicati anche gli sviluppatori di applicazioni (30%) e i provider di cloud pubblici (25%).

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“I provider dei servizi di comunicazione (Communications service providers, Csp) sono certi di poter raccogliere buoni risultati dall’emergente mercato dell’edge computing, mentre gli altri potenziali operatori, tra cui i provider di cloud pubblici e le media company che offrono servizi internet over-the-top (Ott), sono ugualmente attratti dalla prospettiva di fornire l’edge”, ha affermato Julian Bright, senior telecoms analyst di Omdia e autore della ricerca.

“Le dimensioni delle nuove quote di mercato che i service provider potranno acquisire con l’edge computing dipenderanno da molteplici fattori. Tra questi vi è certamente il modo in cui potranno sviluppare le proprie reti per supportare i paradigmi dell’edge computing, evitando di diventare semplici provider di servizi di connettività”.

Il ruolo dei Data center

Lo studio di Omdia analizza le implicazioni del passaggio all’edge computing per i carrier telefonici indicando anche le migliori tattiche e strategie per capitalizzare la crescita dell’edge.

Un ruolo importante verrà probabilmente ricoperto dai Data center modulari prefabbricati (Pfm) nell’aiutare i provider di servizi di telecomunicazioni a fornire le infrastrutture edge future, con una previsione di crescita del mercato Pfm da 1,2 miliardi di dollari nel 2018 a 4,3 miliardi di dollari nel 2023. Il report sottolinea che questa potenziale crescita sarà guidata dalle telecomunicazioni e dalla crescita dell’edge computing, oltre che dalla crescita complessiva dei service provider del cloud.

Focus sull’efficienza energetica

Oltre alle fasi di implementazione estremamente rapide, gli operatori dei servizi di rete hanno un’altra preoccupazione che è rappresentata dall’efficienza energetica. In una recente indagine commissionata da Vertiv nel 2019 sul consumo energetico e intitolata “2020: Same hopes, More fears” (2020: Stesse speranze, Maggiori timori), 451 Research sostiene che i costi energetici associati alla connettività edge e alle reti 5G rimangono un problema serio per gli operatori.

“Il consumo energetico è una delle prime preoccupazioni per i fornitori dei servizi delle reti 5G poiché pesa tra il 20 e il 40% sull’Opex di rete”, ha affermato Brian Partridge, vice president di 451 Research. “L’analisi condotta da Vertiv stima che probabilmente il 5G incentiverà il consumo energetico totale della rete per il 150-170% entro il 2026. Il settore ha disperatamente bisogno di soluzioni 5G a elevata efficienza energetica, soprattutto per quelle tecnologie che consumano energia come le antenne Mimo, e di adeguate contromisure per i data center.”

Vertiv sviluppa costantemente nuove infrastrutture, nuovi software e nuovi servizi per ottimizzare l’uso di energia nell’intera rete insieme a partner e clienti del settore delle telecomunicazioni. Gli sforzi dell’azienda in questo ambito sono stati riconosciuti dalla Gsma tramite il case study sul progetto sviluppato da Vertiv con Telefónica che ha consentito a entrambe le aziende di essere inserite tra i finalisti del premio Best mobile innovation for climate action ai Gsma Global mobile awards (Glomo).

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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