STRATEGIE

Elliott in pressing su At&t: “Basta acquisizioni, è ora di vendere”

L’hedge fund spedisce al Cda della telco la sua proposta per il rilancio del business: disinvestimenti, riduzione dei costi per 5 miliardi di dollari, controllo indipendente sull’execution e miglioramento di utili e dividendo. Nel mirino le maxi-acquisizioni di Time Warner e DirectTv

Pubblicato il 10 Set 2019

Patrizia Licata

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L’hedge fund Elliott Management chiede un piano di revisione strategica dell’intero business di At&t, il colosso delle telecomunicazioni americane guidato dal ceo Randall Stephenson. Il fondo attivista, uno dei più agguerriti, spinge per rimettere in sesto le prestazioni del gruppo telecom, il cui titolo in Borsa continua a languire sotto la media di mercato a causa, dice Elliott, delle troppe acquisizioni messe a segno negli scorsi anni e prive di valenza strategica. Nel mirino ci sono soprattutto il recente acquisto di Time Warner, il gruppo dei media costato 85 miliardi di dollari, e quello di DirectTv, l’operatore della tv satellitare pagato 49 miliardi di dollari nel 2015.

Elliott ha comprato azioni di At&t per un valore di 3,2 miliardi di dollari, uno dei suoi più grandi investimenti di sempre, e ora vuole vedere il suo investimento rendere. Il fondo sostiene che di qui al 2021 il titolo At&t può apprezzarsi fino al 65%, ma per farlo occorre un piano strategico ed è partito alla carica per far approvare e mettere in atto il programma.

La proposta, spedita al cda di At&t, dettaglia una strategia in tre passi per il rilancio della telco: disinvestimenti, riduzione dei costi e miglioramento dei ritorni per gli azionisti. Elliott ritiene che la telco abbia speso troppo in acquisizioni e debba ora uscire dall’attività M&A per concentrarsi sull’esecuzione della strategia e il rafforzamento del business. Dovrà dunque passare in rassegna il portafoglio attuale delle attività e valutare quali non sono strategiche e possono essere vendute, generando capitale. Tutto è cedibile, secondo Elliott, anche se i maggiori dubbi si incentrano su alcune attività. “A 600 giorni dalla firma e chiusura del deal, At&t deve ancora far capire quale visione strategica spiega perché abbia bisogno di Time Warner”, si legge nella letta di Elliott al cda della telco. Elliott dice di dubitare dei benefici di aver incorporato una serie di reti tv come Tbs e Tnt e la casa cinematografica Warner Bros. “Le aziende oggi non vogliono più le dimensioni delle conglomerate”, si legge nella lettera di Elliott.

L’hedge fund fa una lista di altre attività di cui At&t potrebbe liberarsi: canali sportivi locali, Cme, Sky Mexico, Vrio (pay Tv in America Latina), la filiale di Portorico.

Una svolta snellita l’azienda, Elliott suggerisce di migliorare le attività rimanenti, attuando un piano di riduzione dei costi da 5 miliardi di dollari. Ciò farebbe salire del 3% il margine Ebitda di At&t portandolo al 36% nel 2022. Tali risparmi si otterrebbero sfrondando le linee manageriali, rendendo più efficienti le operazioni di rete e aprendo canali self-service, riducendo la presenza retail e controllando più da vicino i fornitori.

Le risorse finanziarie che saranno così liberate aumenteranno i ritorni per gli azionisti e miglioreranno le prestazioni del titolo, conclude il piano di Elliott. L’hedge fund vuole che la telco porti il dividendo a circa il 2% l’anno e ripartisca equamente il cash flow restante tra riduzione del debito e operazioni di riacquisto di azioni proprie.

La proposta include la nomina di consulenti indipendenti per valutare la struttura organizzativa e operativa di At&t in modo da aiutare a eliminare le inefficienze. L’hedge fund, osservano i media Usa, potrebbe anche spingere per avere nuovi membri nel cda di At&t con più competenze operative e esperienza del mondo telecom.

At&t ha replicato che prenderà in considerazione la proposta di Elliott, ribadendo che ha un dialogo sempre aperto con gli azionisti. L’azienda ha aggiunto che “molte delle azioni indicate” dal piano dell’hedge fund sono già in fase di esecuzione. Dopo la maxi-acquisizione di Time Warner At&t si è focalizzata sulla riduzione del debito e ha recentemente indicato che potrebbe prendere in considerazione un buyback di azioni. Secondo gli osservatori americani, At&t cercherà di rispondere rapidamente alle istanze dell’hedge fund attivista.

At&t è un colosso da 270 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. La lettera del fondo Elliott ha già fatto apprezzare le azioni in Borsa e ottenuto il plauso del presidente americano Donald Trump che, solitamente critico i notiziari della Cnn (di proprietà di At&t), ha ora definito l’annuncio di Elliott “great news”.

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