I RISULTATI

Ericsson: giù le vendite, ma migliorano utili e margini

Prima trimestrale 2014: si contraggono le vendite a causa dell’indebolimento della domanda in Nordamerica e Giappone mentre continuano a crescere Cina, Medio Oriente e America Latina. L’azienda è ottimista sulla seconda metà dell’anno, nonostante l’incertezza in Russia e Ucraina

Pubblicato il 23 Apr 2014

Patrizia Licata

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Ericsson prevede che i contratti chiusi recentemente spingeranno le vendite già entro la fine dell’anno in corso dopo aver deluso le previsioni sulle vendite e dei profitti del primo quarter 2014 a causa del calo di domanda nel Nord America e Giappone. Il primo trimestre 2014 si chiude infatti con risultati di vendite inferiori alle aspettative per il colosso svedese delle attrezzature telecom: il fatturato è in calo del 9% rispetto a un anno prima a 47,5 miliardi di corone. Le revenue hanno risentito in particolare del rallentamento in due importanti contratti per la banda larga mobile in Nord America, dove Ericsson aveva invece registrato un picco di attività nella prima metà del 2013. Al contrario, le vendite si sono mantenute sostenute su altri mercati, soprattutto Cina, Medio Oriente e America Latina, dove Ericsson continua a crescere. Su base comparabile, tenuto conto delle differenze valutarie, il fatturato è diminuito del 7% anno su anno e del 28% rispetto al quarto trimestre 2013.

Ciononostante Ericsson ha migliorato il suo margine operativo, portandolo al 5,5% contro il 4,0% di un anno fa, grazie alle vendite di capacità di mobile broadband e a minori spese di ristrutturazione.

L’utile operativo totale è salito a 2,6 miliardi di corone contro 2,1 miliardi di un anno prima e l’utile netto è aumentato del 41% a 1,7 miliardi di corone. Grazie anche alle entrate derivanti dal nuovo accordo di licensing con Samsung, Ericsson ha migliorato il flusso di cassa operativo a 9,4 miliardi di corone, rispetto al flusso di cassa negativo di 3,0 miliardi di un anno fa.

Gli analisti avevano previsto una crescita nelle vendite dal momento che le telco mobili in Europa e Cina avrebbero investito sulle reti 4G per fronteggiare il picco di domanda in traffico dati mobile trainato dal forte consumo di video su smartphone. La crescita in CIna, Medioriente e America latina nel primo quartr ha compensato però solo in parte la contrazione di vendita causata dalla conclusione di contratti nel Nordaemrica e Giappone.

Ericsson ha commentato i risultati sottolineando che anche in Nord America, nonostante i recenti segnali di rallentamento, il business si mantiene solido perché gli operatori investono in capacità e qualità delle reti. Inoltre, l’azienda svedese si è appena aggiudicata nuovi importati contratti per l’Lte in Giappone e Taiwan, mentre già è al lavoro su progetti Lte in Cina: tutto questo impatterà positivamente sul fatturato e l’andamento dell’attività in generale nella seconda metà dell’anno. In Europa, Ericsson ha invece ottenuto un contratto quinquennale come parte del Project Spring di Vodafone.

D’altro canto, l’instabilità politica in alcune parti del Medio Oriente e dell’Africa può rappresentare un freno alla crescita delle revenue. Questo potrebbe riguardare nel prossimo futuro anche l’Ucraina e la Russia, regioni in cui Ericsson ha registrato vendite per 5,9 miliardi di corone lo scorso anno.

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