LA RISTRUTTURAZIONE

Ericsson pronta a chiudere gli impianti svedesi: a rischio 3mila posti

La notizia riportata dal quotidiano Svenska Dagbladet. Ad essere dismesse saranno le sedi di Boras e Kumla dove l’azienda opera dal 1876

Pubblicato il 23 Set 2016

Federica Meta

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Ericsson pronta a chiudere i siti produttivi in Svezia. Lo riporta il quoditiano svedese Svenska Dagbladet seconda cui la chiusura porterebbe ai circa tremila licenziamenti. Ad essere dismessi sarebbero i siti produttivi di Boras e Kumla, con una conseguente riduzione dei costi stimata in circa tre miliardi di corone svedesi (circa 313 milioni di euro). Ericsson aveva annunciato nel 2014 un piano di contenimento delle spese valutato in circa nove miliardi di corone (939 milioni di euro).

ll gruppo non ha voluto commentare le indiscrezioni, limitandosi ad affermare che “a livello di riduzione del personale lavoriamo Paese per Paese. I nostri addetti e i sindacati sono sempre informati per primi”. Il sindacalista Per Norlander, parlando a una radio svedese, ha indicato che la cifra di 3mila tagli “non è il risultato di negoziati con il gruppo”. Inoltre, ha aggiunto Norlander, “non e’ assolutamente certo che vengano fermate” le attivita’ in Svezia di Ericsson.

Il problema di Ericsson sta nella necessità di adattare la sua struttura agli investimenti che si stanno facendo in questa fase nelle reti mobili, investimenti che sono in flessione – spiega il quotidiano – Da un lato le infrastrutture attuali sono adeguate alle necessità del momento, dall’altro i produttori di apparati e i gestori delle reti hanno nettamente puntato i riflettori sulle promesse del 5G, che però non vedrà rilevante diffusione commerciale prima di qualche anno.


In Italia intanto si va verso i tagli annunciati nel piano di ristrutturazione. Lo scorso 13 settembre non è stato raggiunto l’accordo tra azienda e sindacati sulla sulla vertenza Ericsson coinvolge 322 lavoratori. “Nonostante non sia stato raggiunto un accordo, l’azienda ha dichiarato la propria volontà di aprire una finestra di esodi volontari e incentivati che terminerà il prossimo 31 ottobre 2016 – spiegava una nota dell’azienda – Fermo restando il necessario adeguamento dell’organico, l’azienda al fine di limitare le conseguenze sul piano sociale e in continuità con i precedenti piani di ristrutturazione, privilegerà lo strumento dell’accesso volontario alla mobilità con il sostegno di un incentivo economico e il servizio di outplacement”.

I tagli – 291 persone in Ericsson Telecomunicazioni te 31 persone in Ericsson IT Solutions and Services – riguarderanno le sedi di Roma (122 addetti), Erzelli a Genove (103) e il restante a Napoli.

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