INTERNET

Ewaldsson (Ericsson): “La connettività spetta ai player tradizionali”

Il Cto Ulf Ewaldsson all’attacco dei “fantasiosi” progetti di Google e Facebook: “La sfida degli Ott chiede alle Tlc storiche un rafforzamento del loro ruolo”

Pubblicato il 16 Lug 2014

Patrizia Licata

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Palloni aerostatici e droni per portare la connettività Internet ai Paesi emergenti sono ipotesi da non prendere seriamente in considerazione secondo Ulf Ewaldsson, Cto di Ericsson. Insomma, progetti fantasiosi con pochi appigli nella realtà, anche se, in una recente intervista con Mobile World Live, il top manager del vendor svedese ha ammesso che se Facebook e Google cercano di entrare nel business delle reti potrebbe alla fine crearsi una concreta concorrenza per i tradizionali player delle reti mobili.

Ewaldsson fa riferimento al Project Loon con cui Google sta studiando la possibilità, in collaborazione con gli operatori mobili, di usare dei palloni aerostatici sparati in aria ad altezza prestabilita con sopra un trasmettitore a energia solare per creare una connessione Internet pari a quella 3G nell’area sottostante in cui sono installati i ricevitori. Dal canto suo Facebook ha parlato dell’uso dei droni per portare accesso a Internet nelle aree ancora non servite.

“Credo che molti attori globali di Internet stiano cercando dei modi di sviluppare la loro rete mobile o in fibra”, dice Ewaldsson, e questo vuol dire che i player tradizionali delle reti mobili devono rafforzarsi per restare al centro dell’offerta dei servizi di rete. “Queste manovre da parte delle aziende di Internet devono essere viste come un’opportunità per le aziende tradizionali della rete….e per gli operatori telecom in tutto il mondo. Sarebbe un difetto nelle loro strategie se non riuscissero a fornire connettività di rete, sarebbe triste per l’industria se non riuscissimo a fornire la migliore connettività dati possibile per tutti i player globali”.

Ewaldsson fornisce anche un suo commento sul lento roll-out del 4G in Europa, in confronto a Usa, Giappone e Corea del Sud: per il Cto di Ericsson la colpa è degli ostacoli regolatori e della mancanza di un consolidamento che risponda alle spinte del mercato. Ciononostante, Ewaldsson pensa che i modelli di business in Europa stiano cominciando a cambiare: “Noi pensiamo che circa metà delle revenues degli operatori mobili in Europa saranno generate dai dati quest’anno e molti stanno potenziando gli investimenti”, afferma il top manager.

Quanto al 5G, per Ewaldsson sarà realtà “un po’ oltre il 2020″; il Cto fa notare tuttavia che il 5G non va visto come una rete interamente nuova, perché sarà costruito sulle fondamenta del 4G. E’ anche importante, conclude Ewaldsson, che l’Europa collabori sull’innovazione nel 5G con governi, aziende e università di tutto il mondo per essere sicura di non restare indietro.

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