BANDA ULTRALARGA

Fibra e 5G, la Francia scommette sull’Italia: le mosse di Iliad e Orange

Iliad colloca un bond da 650 milioni e Orange starebbe puntando al debutto nel nostro Paese sulla rete di Open Fiber già entro giugno

Pubblicato il 11 Giu 2020

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Gli operatori francesi Iliad e Orange puntano sempre di più sull’Italia. Il quarto operatore mobile, guidato nel nostro Paese da Benedetto Levi – il manager parteciperà al webinar Telco per l’Italia in programma il 18 giugno – ha appena collocato sul mercato un bond da 650 milioni di euro.

Il nuovo bond di Iliad da 650 milioni

Attraverso l’operazione – si legge in una nota del Gruppo – Il Gruppo potrà aumentare la propria liquidità e allungare la scadenza del debito. Ma soprattutto sarà possibile supportare la crescita in Francia e in Italia, nonché il continuo dispiegamento delle infrastrutture fisse (in fibra) e mobili. Il bond posiziona inoltre Iliad fra i principali emettitori sul mercato europeo delle obbligazioni senior, con oltre 3 miliardi in circolazione (l’ultima emissione obbligazionaria risale ad aprile 2018). Il nuovo prestito ha una scadenza di 6 anni, al 17 giugno 2026 e un coupon annuale del 2,375%. E ha già generato una domanda di quasi 2 miliardi di euro che “attesta la solidità della strategia e delle prospettive di Iliad, nonché la qualità della struttura finanziaria”.

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Banda Larga

Orange pronta al debutto nel mercato italiano con Open Fiber

Puntano a debuttare sul mercato italiano della banda ultralarga i francesi di Orange che secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg sarebbero pronti al lancio di un’offerta commerciale già entro fine mese facendo leva sulla rete di Open Fiber. Offerta che comprenderebbe anche una serie di servizi digitali. A gestire l’operazione sarebbe infatti la unit Orange Business Service.  Riguardo a Open Fiber ulteriori indiscrezioni riguardano l’interesse da parte del fondo Kkr – già in trattativa con Tim sulla rete secondaria. Secondo Milano Finanza il fondo Usa sarebbe interessato a una partecipazione di minoranza – tra il 20% e il 25% – della società guidata da Elisabetta Ripa per fungere, spiega il quotidiano, “da azionista finanziario disponibile a sostenere lo sviluppo dell’azienda”.

La discesa in campo di Kkr anche in Open Fiber potrebbe rappresentare il segnale di un’accelerazione del progetto di rete unica delle Tlc. Asati, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di Tim, ieri in una lettera inviata tra gli altri ai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia, ha evidenziato “la necessità di una rete unica a guida Tim – che ha al suo interno competenze maturate in più di un secolo nella realizzazione delle reti Tlc. L’obiettivo non è più rinviabile e tutti i soggetti con ruoli di decisione, e in primo luogo la Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbero mirarvi nel più breve tempo possibile, anche per fare fronte alle difficoltà che incontrano cittadini e imprese a causa della grave crisi indotta dal Coronavirus”.

Un consorzio francese entra in Inwit?

Notizia dell’ultim’ora la discesa in campo di un consorzio francese di fondi d’investimento, guidato da Ardian e di cui potrebbe fare parte anche Canson Capital Partners, che avrebbe avviato le procedure per acquisire una quota di minoranza di Inwit, società delle torri di trasmissione partecipata da Tim e Vodafone. A lanciare l’indiscrezione è il quotidiano d’oltralpe Les Echos, che riporta di aver avuto conferma della notizia da fonti vicine al dossier.

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