TIM BRASIL

Fossati spinge su Vivendi: “A Telecom serve alleanza con Gvt”

Per il numero uno di Findim l’accordo sarebbe più “strategico” dell’ipotesi di vendita di Tim Brasil. E rilancia: “Studiare un aumento di capitale riservato al gruppo francese”

Pubblicato il 10 Feb 2014

F.Me.

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Marco Fossati spinge per l’alleanza Telecom-Vivendi come alternativa strategica alle ipotesi di vendita di Tim Brasil. E allarga anzi la partita all’operatore francese Sfr ipotizzando una partnership più ampia con Vivendi con un aumento di capitale di Telecom riservato al colosso dei media d’Oltralpe. Fossati, capofila dei soci di minoranza Telecom con il 5%, ne parla in un’intervista a Repubblica.

”La fusione tra Tim Brasil e Gvt, la controllata di Vivendi in Brasile che opera nella telefonia fissa, avrebbe molto più senso di una cessione”, dice Fossati interpellato in particolare su quali potrebbero essere le alternative a una vendita di Tim Brasil. ”Con i due anelli in fibra che Tim possiede a San Paolo e Rio de Janeiro e i contenuti prodotti dalla casa madre francese – spiega l’imprenditore – si potrebbe arrivare a un’offerta multipla: Internet, fisso, mobile, tv, clouding. Consolidare così la presenza nel Paese e competere con Claro e Vivo che già offrono questi servizi”.

Si potrebbero però ”certamente” studiare anche altre alleanze con i francesi, spiega il socio Telecom: ”Dal momento che Vivendi controlla sia una quota importante dell’operatore francese Sfr sia Gvt – chiede -, perche’ non studiare un aumento di capitale di Telecom riservato a Vivendi a cui questa potrebbe partecipare apportando i propri asset telefonici, e creando così valore?”.

Sul tema va ricordato che venerdì un portavoce Telecom ha escluso colloqui tra Telecom Italia e Vivendi per una fusione tra Tim Brasil e Gvt, dopo che il quotidiano brasiliano Estado aveva riferito di contatti preliminari tra i due gruppi. Gvt è un tema riapparso a più riprese nelle vicende Telecom, e secondo alcune ricostruzioni a un certo punto nel 2012 era stata anche sondata un’alleanza più ampia con le attività nelle tlc di Vivendi, poi sfumata vista l’ingombrante presenza in partita di Telefonica. Tra l’altro, su Gvt si era fatto avanti la prima volta un paio di anni fa l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris manifestando la disponibilita’ a rilevare un eventuale inoptato di un aumento di capitale finalizzato a un’integrazione con Gvt, rete in fibra ottica brasiliana che Vivendi aveva allora messo in vendita.

Vivendi a metà dicembre ha annunciato di aver interrotto le trattative emerse in autunno per creare una joint venture tra la controllata Gvt ed Echostar per la pay tv in Brasile. Le attivita’ dell’operatore brasiliano, secondo il piano di riassetto di Vivendi approvato dal consiglio di sorveglianza del gruppo a novembre confluiranno nella parte media, con Canal Plus e Universal Music. Nella parte tlc finira’ invece l’operatore mobile francese Sfr. Nel progetto di scissione si prevede anche che la presidenza della futura Vivendi vada a Vincent Bollore’

Tornando a Fossati, il numero uno di Findim chiede che il prossimo consiglio Telecom affidi la presidenza e i comitati ai consiglieri delle minoranze. L’imprenditore ribadisce quindi di ritenere che per Telecom l’obiettivo finale dovrebbe essere quello di avere una public company con rappresentanza in consiglio proporzionale ai voti espressi in assemblea”, anche se ”con un cda in scadenza e con le attuali regole del patto Telco, premere per un cambiamento potrebbe condurre a uno strappo” e quindi ”il cambio statutario può non essere prioritario in questo momento”.

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