Sprint e il suo diretto concorrente T-Mobile Us, rispettivamente terzo e quarto maggiore operatore mobile sul mercato americano, sono da tempo oggetto di speculazioni che danno come probabile una loro fusione. Ma quale sarebbe la reazione del regolatore di fronte a questo merger?
Le difficoltà non mancherebbero: il presidente della Fcc Tom Wheeler ha incontrato il Ceo di Sprint Dan Hesse e Masayoshi Son, chief executive della sua nuova parent company Softbank, esprimendo il proprio “scetticismo” in merito a una eventuale fusione tra Sprint e T-Mobile. Il commento viene riportato dall’agenzia di stampa Reuters e la fonte è un funzionario della stessa Fcc che non ha preso parte all’incontro tra Wheeler e i due executive.
Wheeler si è impegnato a non essere prevenuto rispetto a un accordo tra i due carrier (che comunque al momento non esiste), ma ha anche indicato che sarebbe difficile per le due aziende ottenere l’approvazione del regolatore. Il presidente della Fcc ha così fatto eco a quanto affermato la scorsa settimana dal capo dell’ufficio Antitrust del dipartimento di Giustizia americano, William Baer, che ha osservato che un merger tra due delle quattro maggiori telco mobili presenti sul mercato americano non otterrebbe facilmente il via libera. Anche il dipartimento di Giustizia ha usato il termine “scetticismo”.
Son non sarebbe tuttavia influenzato da questi pareri che scoraggiano ogni manovra di avvicinamento a T-Mobile. Da tempo Sprint sostiene l’opportunità di un consolidamento sul mercato mobile Usa: secondo il carrier, l’attuale dominio di Verizon e At&t danneggia i consumatori, perché per gli altri player, decisamente più piccoli, è molto difficile fa concorrenza ai due colossi.
Sulla stessa falsariga le recenti dichiarazioni del Ceo di T-Mobile Us John Legere: al Ces di gennaio ha detto che il marchio T-Mobile “resterà” ma anche che il mercato americano trarrebbe giovamento da un ulteriore consolidamento.