CONTRORDINE

Google, addio a Project Titan: meglio i “palloni” dei droni

La società ufficializza la chiusura del progetto e ricolloca i 50 dipendenti. Per offrire la connessione superveloce nelle aree remote preferisce puntare sui palloni aerostatici

Pubblicato il 13 Gen 2017

A.S.

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Google ha deciso definitivamente: abbandonerà il progetto di portare la connessione superveloce a Internet con i droni a energia solare e metterà in soffitta il proprio “Project Titan“, per puntare invece sui palloni aerostatici, che la casa di Cupertino considera come progetto “più promettente”. In realtà il progetto Titan non era più operativo dall’inizio del 2016, ma solo in questi giorni Alphabet, la holding di riferimento di Google, ha ufficializzato la decisione.

I circa cinquanta ingegneri che erano impegnato nel progetto, intanto, stanno trovando sistemazioni all’interno delle posizioni compatibili aperte in azienda. Una parte dei dipendenti ha trovato posto all’interno di “Project Wing“, che si occupa delle consegne attraverso velivoli a pilotaggio remoto, e di “Project Loon“; il programma per al connessione delle aree remote attraverso palloni aerostatici.

A contribuire al fallimento di Project Titan son stati i problemi tecnici emersi nel caorso della progettazione e delle sperimentazioni, che sono culminati nell’incidente che si verificò a metà del 2015 in Arizona, quando un drone si schiantò nel deserto. Il progetto – portato avanti dalla divisione X da fine 2015 – era nato dopo l’acquisizione da parte di Google di Titan Aerospace nel 2014, start up specializzata nella costruzione di droni a energia solare su cui anche Facebook all’epoca aveva messo gli occhi.

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