UNIONE EUROPEA

Huawei e Zte, De Gucht studia misure anti-dumping

Il commissario Ue per il Commercio potrebbe decidere già questa settimana le sanzioni contro le aziende cinesi che beneficiano degli aiuti di stato di Pechino. Ma i Paesi membri temono una guerra commerciale con la Cina

Pubblicato il 06 Mag 2013

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Karel De Gucht, commissario Ue per il Commercio, potrebbe mettere in campo già questa settimana azioni contro Zte e Huawei che – a detta di Bruxelles – beneficerebbero di sovvenzioni da parte del governo di Pechino; sovvenzioni che garantirebbero un vantaggio competitivo alle due aziende nel mercato Ue a svantaggio delle imprese europee. La noztia è riportata da alcuni media francesi tra cui Le Monde.

De Gucht avrebbe intenzione di proseguire con l’azione anti-dumping nonostante l’opposizione della maggior parte degli stati membri che temono l’esplosione di una vera e propria guerra commerciale con la Cina che, comunque, rappresenta per l’Europa un fondamentale mercato per le esportazioni.

Nei mesi scorsi hanno già criticato lo zelo di Karel De Gucht per aver dato il via libera alle indagini su Huawei e Zte senza che vi fosse stata alcuna denuncia da parte di aziende europee del settore. Si tratta della prima volta che l’Ue compie delle indagini su aziende extra Ue senza aver proma ricevuto una denuncia da parte di un’azienda privata. Tra l’altro, le prime vittime della concorrenza dei competitor cinesi sono Ericsson, Alcatel-Lucent e Nokia Siemens Networks, che a suo tempo si sono rifiutate di collaborare con la Commissione Europea, per timore di possibili rappresaglie commerciali potrebbero subire sul mercato cinese in caso di denuncia.

Nei mesi scorsi, anche il governo svedese e tedesco hanno criticato la volontà di De Gucht di mettere sotto la lente le pratiche commerciali di Huawei e Zte. Tanto che non più tardi dello scorso 20 settembre la Commissione Europea ha fatto retromarcia, sospendendo la controversia commerciale nei confronti delle aziende tlc cinesi, Huawei e Zte, finite nel mirino di Bruxelles, pronta ad aprire un procedimento formale nei confronti di Pechino, per presunte pratiche di dumping commerciale e aiuti di stato concessi alle due aziende per esportare le merci in Europa.

Formalmente a De Gucht non serve l’ok degli stati membri, però un’opposizione su questo fronte creerebbe una frattura politica tra Bruxelles e gli stati membri che andrebbe a indebolire la stessa azione della commissione al Commercio.

“Questa pratica è controproducente per lo sviluppo economico e per le relazioni commerciale Ue-Cina”, ha commentato Wu Hailong, ambasciaore di Pechino all’Unione Europea.

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