Gli indicatori finanziari di Iliad dimostrano ottime performance nel primo trimestre del 2025: in particolare, il fatturato della società italiana si attesta a 298 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto al primo trimestre del 2024 mentre l’Ebitdaal registra un incremento del 24,4%, passando dai 71 milioni del primo trimestre 2024 agli 89 milioni registrati al 31 marzo 2025.
“Il 2025 è iniziato con ottimi risultati: siamo primi per crescita netta di utenti nel mobile per il 28° trimestre consecutivo e abbiamo confermato la nostra leadership anche nel mercato del fisso”, conferma Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad. “Questi risultati, a quasi sette anni dal nostro arrivo in Italia, confermano la fiducia degli utenti e la solidità del nostro modello, che ci permette di continuare a crescere in un mercato estremamente competitivo.”
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La crescita degli utenti e il potenziamento della rete
Con 258 mila nuove sottoscrizioni rispetto al 31 dicembre 2024, Iliad supera la soglia dei 12 milioni di utenti attivi nei segmenti mobile e fisso, registrando al 31 marzo 12 milioni e 243 mila utenti.
L’operatore si conferma così leader per saldo netto di utenti nel mobile per il ventottesimo trimestre consecutivo: al 31 marzo 2025, gli utenti attivi mobile si attestano a 11,854 milioni, +218 mila rispetto al trimestre precedente.
Iliad, inoltre, continua a investire nello sviluppo della fibra pura in Italia. Nel primo trimestre 2025 la società si attesta come leader per aumento netto di utenti nei mercati broadband e ultra broadband fissi fra i principali operatori, con 389 mila utenti, +40 mila rispetto al 31 dicembre 2024.
La fibra Iliad copre oggi oltre 17 milioni di unità abitative, un passo importante frutto dell’impegno dell’operatore nel garantire connessioni ultraveloci in tutta Italia, puntando su un’infrastruttura capillare di ultima generazione.
Le performance del gruppo Iliad
Il primo trimestre del 2025 segna ottimi risultati anche per il gruppo Iliad, che mantiene stabilmente la sua posizione di quinto operatore di telecomunicazioni in Europa per numero di utenti. In un mercato maturo e fortemente concorrenziale, il gruppo continua a registrare indicatori in costante crescita: 50 milioni e 783 mila utenti, in aumento di 263 mila rispetto al trimestre precedente; un fatturato complessivo di 2 miliardi e 535 milioni di euro, con un +4,3% rispetto allo stesso trimestre del 2024; in aumento anche l’Ebitdaal, che si attesta a 931 milioni di euro, +6% rispetto al 31 marzo 2024.
Con un free cash flow operativo di 503 milioni, +9,3% rispetto al primo trimestre 2024, il gruppo conferma l’obiettivo di generare 2 miliardi di free cash flow operativo nel 2025. I risultati del primo trimestre confermano la fiducia riposta dagli utenti nel gruppo e la solidità del suo modello operativo.
Le ipotesi sul consolidamento: l’analisi di Intermonte
Secondo l’analisi della banca d’investimento Intermonte, questi risultati confermano la traiettoria di crescita con trend high single digit e il pieno raggiungimento del breakeven anche sull’operaring free cash flow, malgrado un contesto di mercato piuttosto complesso. Nonostante l’accelerazione nel primo quadrimestre, per Intermonte la performance acquisitiva sul segmento fisso “sembra ancora lontana dal raggiungimento di una massa critica in Italia (stimiamo quota Iliad del 2.0% del mercato broadband e del 6.6% delle linee Ftth di mercato), considerando la minore tendenza dei clienti fissi rispetto a quelli mobili a spostarsi verso altri operatori”.
Sul mobile (quota di mercato di Iliad del 14.8%) l’andamento acquisitivo nel primo trimestre sembra confermare un buon andamento, malgrado le nuove nuove offerte dei secondi brand ora aperti al 5G e il perdurare delle offerte “below the-line” da parte dei principali operatori.
“Alla luce di questi solidi andamenti operativi ci sembra meno probabile nel breve termine uno scenario di consolidamento di Iliad nel mercato italiano”, aggiungono gli analisti di Intermonte.
Del resto, il recente rally del titolo Tim sembra riflettere solo parzialmente l’ipotesi di una possibile combinazione con Iliad Italia, operazione su cui pesano interrogativi di natura Antitrust, incertezze legate all’assetto finale di governance e una valutazione particolarmente ambiziosa.
“Tuttavia, non escludiamo che Iliad possa considerare la cessione delle attività italiane per concentrare le risorse sul mercato francese qualora decidesse di rilevare parte degli asset di Sfr messi in vendita da Altice. In caso di mancato consolidamento con Iliad, Tim potrebbe comunque trarre beneficio da un’aggregazione tra Iliad e Wind3 o da un accordo industriale di network sharing”.