LAVORO

Istat: Tlc, retribuzioni al palo

Variazioni nulle anno su anno anche nella PA. Complessivamente gli stipendi crescono del’1,6%

Pubblicato il 21 Dic 2012

Giampiero Rossi

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Crescono le retribuzioni tranne che nelle Tlc e nella PA. A dirlo l’Istat secondo cui l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha avuto un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,6% rispetto a novembre 2011, ma non nelle telecomunicazioni e nei comparti della pubblica amministrazione dove le variazioni sono state nulle.

Nella media del periodo gennaio-novembre 2012 l’indice è cresciuto, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, dell’1,4%. Alla fine del mese scorso i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 71,5% degli occupati dipendenti e al 68% del monte retributivo osservato, mentre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 28,5% nel totale dell’economia e del 6,9% nel settore privato.

L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 35,6 mesi per l’insieme degli occupati e di 38 mesi per quelli del settore privato. Con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a novembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (3,6%); legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%).

A novembre, tra i contratti monitorati dall’indagine, si registra il recepimento degli accordi per i dipendenti dell’industria alimentare, olearia e margariniera, e per quelli della carta e cartotecnica, mentre non si registrano nuovi contratti scaduti.

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