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Itu, l’Italia rieletta al Consiglio. “Ruolo di primo piano nelle Tlc”

L’annuncio del ministero degli Esteri e del Mise: “Ennesimo riconoscimento del costante impegno del nostro Paese in seno all’organizzazione”

Pubblicato il 03 Ott 2022

Itu donne Ict

L’Italia è stata rieletta al Consiglio dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu, International Telecommunication Union) nell’ambito della Conferenza Plenipotenziaria in corso di svolgimento a Bucarest. “La rielezione, con ampissimo consenso – informa la Farnesina – conferma il ruolo di primo piano dell’Italia nell’Itu, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione con sede a Ginevra, e rappresenta l’ennesimo riconoscimento del costante impegno del nostro Paese in seno all’Organizzazione”.

A rappresentare l’Italia nell’Itu è il Ministero dello Sviluppo economico che sta portando avanti in seno al Governo una strategia che mira a ridurre il divario digitale tra la popolazione e all’interno dei settori produttivi, accelerando gli investimenti nelle infrastrutture a banda ultralarga e l’applicazione di tecnologie innovative come l’Intelligenza artificiale, l’Internet of things, la Cybersecurity e il Cloud Computing nonché promuovendo lo sviluppo di competenze specialistiche in grado di rafforzare la competitività dell’economia italiana.

“Si tratta di un importante risultato per il nostro Paese all’interno di una Agenzia dell’Onu che è specializzata nel settore delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, in particolare nel definire politiche e normative nazionali e internazionali condivise, al fine di realizzare in tutto il mondo una trasformazione digitale e sostenibile dell’economia, dell’industria e della società”, si legge in una nota del Mise.

In occasione della Conferenza di Bucarest è stato inoltre eletto Mauro Di Crescenzo come rappresentante italiano tra  i 12 membri del Radio Regulations Board, il comitato tecnico per le radiofrequenze.

Doreen Bogdan-Martin al vertice dell’Itu

Il 29 settembre Doreen Bogdan-Martin è stata eletta segretaria generale Itu: la candidata Usa, con 139 voti su 172, ha avuto la meglio sul candidato russo Rashid Ismailov.

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Banda Larga

Si tratta della prima donna a guidare l’agenzia nei suoi 157 anni di storia. Dal 1865, l’Itu stabilisce le norme per le telecomunicazioni e per l’uso delle onde radio ma, con i progressi tecnologici, è divenuto centrale anche nella regolamentazione di Internet. 

“Che si tratti dei nostri figli, o dei figli dei nostri figli, noi dobbiamo mettergli a disposizione una solida e stabile base per la crescita”, ha detto Bodgan-Martin. “Il mondo sta facendo i conti con sfide significative – conflitti, il clima, la sicurezza alimentare, le diseguaglianze di genere, e 2,7 miliardi di persone senza alcun accesso a internet. Credo che noi dell’Itu abbiamo l’opportunità di dare un contributo trasformativo. L’innovazione continua può e sarà il fattore chiave in grado di facilitare la risoluzione di molti di questi problemi”, ha aggiunto.

L’azione contro il connectivity gap

Di recente, insieme a Vodafone, l’Itu ha messo nero su bianco le strateguie per colmare il gap di connettività a livello globale. Il rapporto, intitolato “Strategie per l’accesso universale agli smartphone”, ha rilevato quali sono i fattori che limitano le possibilità di accesso a internet: disponibilità limitata e accessibilità economica degli smartphone e scarsa fiducia dei consumatori, dovuta in parte alla mancanza di competenze digitali di base.

Su questa base, l’indagine identifica tre aree di intervento: maggiore utilizzo di modelli di finanziamento flessibili dei dispositivi da parte degli operatori delle telecomunicazioni; riduzione delle tasse e dei dazi all’importazione;  un miglioramento dei modelli di distribuzione per rendere gli smartphone più accessibili alle comunità rurali. Oltre a queste misure, il rapporto raccomanda di indagare ulteriormente sull’uso dei sussidi per i dispositivi e sul riutilizzo degli smartphone usati.

La Commissione per la banda larga istituirà delle task force per completare un piano d’azione in cinque punti: avviare partnership win-win con gli attori della catena del valore digitale; migliorare la normativa sul riciclo e sviluppare standard di qualità per gli smartphone usati; sviluppare strategie per il riciclo dei dispositivi di livello medio e basso; prendere in considerazione l’uso dei fondi per il servizio universale e di altri sussidi governativi; considerare i vantaggi economici derivanti dalla riduzione delle tasse e dei dazi d’importazione sugli smartphone.

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