IL CASO

La Ue smentisce: “Nessun legame tra inchiesta anti-dumping e gara China Mobile”

La Commissione Ue replica alle notizie trapelate sui media secondo cui il dossier sarebbe stato “congelato” in attesa dell’esito dell’asta 4G indetta dalla cinese

Pubblicato il 08 Ago 2013

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La Commissione europea nega ogni connessione tra la decisione di mettere in stand-by l’inchiesta anti-dumping sui produttori cinesi di attrezzature di telecomunicazione e l’asta per la nuova rete Td-Lte di China Mobile.

Il Financial Times scriveva due giorni fa (citando fonti anonime) che il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht aveva intenzione di fare un passo indietro sull’inchiesta (che colpisce in particolare Huawei e Zte) fino a che China Mobile non avesse selezionato i vincitori della maxi-gara per la realizzazione della sua rete 4G aperta a giugno, assegnando quote adeguate anche a player europei.

I vendor europei, in particolare Nsn, Ericsson e Alcatel-Lucent, sono ovviamente desiderosi di aggiudicarsi contratti di valore nella gara cinese, e hanno fin dall’inizio espresso la loro contrarierà nei confronti dell’indagine Ue, temendo ripercussioni per il loro business in Cina.

De Gucht a dire il vero aveva chiarito di aver aperto l’indagine anti-dumping sulle importazioni dalla Cina di reti di telecomunicazioni con procedura “ex officio”, cioè senza che nessun concorrente avesse presentato formale denuncia di comportamento anticoncorrenziale, ma le critiche dei vendor europei sono fioccate ugualmente, in primis da parte di Ericsson.

Oggi tuttavia la Commissione europea dichiara al sito Fierce Wireless che il commissario De Gucht “ha ribadito la sua posizione” e confermato quanto dichiarato a maggio, cioè che “la Commissione europea è pronta ad avviare un’inchiesta anti-dumping e anti-sovvenzioni in merito alle importazioni dalla Cina di reti per le telecomunicazioni mobili ma sta cercando una negoziazione e una soluzione che scaturisca da un accordo tra le due parti”.

La Commissione aggiunge che non sta ancora negoziando sul caso con le autorità cinesi. “Di conseguenza, un legame tra la gara citata dai media e la soluzione del caso telecom non è mai mai stato discusso con le autorità cinesi”, indica la Commissione Ue.

Fonti cinesi a Bruxelles hanno dichiarato al China Daily che, anche se è evidente che l’Ue vuole ottenere un più ampio accesso al mercato cinese, “non è pensabile che la sospensione dell’inchiesta sia collegata con l’ottenimento di contratti per il 4G. Sarebbe ridicolo per De Gucht collegare le due cose”, dicono queste fonti.

China Mobile ha postato un’asta online il 21 giugno indicando che intende comprare attrezzature per 207.000 stazioni base in 31 province in tutta la Cina, senza però fornire dettagli sul valore del contratto. I risultati sono attesi per settembre.

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