L'APPELLO

Legge comunitaria Asstel: “E-commerce a rischio”

Le modifiche proposte dalla XIV Commissione della Camera dei deputati prevedono pesanti responsabilità a carico degli operatori di rete. Il presidente Cesare Avenia: “Così si ostacola lo sviluppo del commercio elettronico nel nostro Paese”

Pubblicato il 24 Gen 2012

P.A.

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Assotelecomunicazioni-Asstel, associazione che nel sistema di Confindustria rappresenta la filiera delle telecomunicazioni italiane, accoglie con grande preoccupazione le modifiche suggerite alla legge sul commercio elettronico (d.lgs. 70/2003) dalla XIV Commissione della Camera di Deputati (Politiche comunitarie), che introducono pesanti responsabilità degli operatori di rete per le eventuali condotte illecite degli utenti.

“La modifica proposta sembra essere basata sulla convinzione che le opportunità offerte da Internet permettano condotte illecite anche a causa degli operatori di rete, providers di diversi livelli, gestori di piattaforme e altri, che sono tacciati di tralasciare i dovuti controlli e, in alcuni casi, addirittura di rendersi complici dei traffici illegali – afferma il presidente di Asstel, Cesare Avenia – Simili generalizzazioni sono di una gravità assoluta e devono essere rigettate. Purtroppo dobbiamo constatare che alcune false convinzioni si stanno imponendo all’attenzione del legislatore grazie a una certa arretratezza culturale sul mondo digitale presente nel nostro paese, testimoniata dalle statistiche sul basso utilizzo dei servizi digitali e dall’azione di quei gruppi di interessi le cui posizioni vengono messe in discussione dalla valenza innovativa del web”.

“Se diventasse legge, la modifica votata dalla XIV Commissione della Camera non solo ostacolerebbe lo sviluppo del commercio elettronico, ma avrebbe scarse probabilità di ridurre il fenomeno contraffattivo che vorrebbe colpire – continua Avenia – Asstel è da sempre convintamente schierata contro la pirateria online, sia di opere digitali che di prodotti contraffatti, ma le convinzioni aprioristiche e le proposte legislative come quella in discussione non vanno in tale direzione, mente penalizzano ulteriormente il settore dell’ICT e la possibilità per l’intero sistema industriale di utilizzarlo come motore dello sviluppo”.

“Invitiamo quindi il Parlamento a evitare l’emanazione di norme frettolose che, nel tentativo di porre un qualsiasi rimedio al fenomeno della contraffazione online, non tengono conto della realtà innovativa di Internet, né di una approfondita analisi sugli effetti che produrrebbero. Asstel ritiene che la strada maestra per intervenire nel settore sia quella di creare le condizioni normative per lo sviluppo di nuovi modelli di business e che l’ordinamento già abbia al suo interno gli strumenti per contrastare i fenomeni contraffattori. Assotelecomunicazioni – conclude il Presidente – è pronta a fornire il proprio contributo per consentire al Parlamento di approfondire la materia e giungere a un assetto normativo in linea con gli orientamenti comunitari”.

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