TELEVISIONE

Mediaset: Champions verso il satellite, avanti senza fretta

Premium mette in standby l’accordo con Eutelsat per l’acquisto di capacità di banda. Ancora in ballo troppe variabili: dal numero di potenziali abbonati all’attrattività dell’offerta fino agli investimenti necessari per mettere a punto un pacchetto competitivo

Pubblicato il 10 Nov 2015

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Lo sbarco sul satellite di Mediaset Premium, che alcune voci di corridoio lasciavano intendere fosse in dirittura d’arrivo e operativo già da gennaio, non sarebbe invece così all’ordine del giorno. Se da una parte è vero che a Cologno si sta lavorando su questa eventualità che consentirebbe di portare su satellite, ad esempio, i match di Champions leaguePremium ha i diritti fino al 2018, ma non i canali satellitari – dall’altra è da considerare il fatto che presentarsi sulla piattaforma satellitare a sfidare Sky sul suo terreno potrebbe essere molto dispendioso, fino a diventare poco conveniente.

Prima di prendere una decisione, così, il management di Premium preferisce approfondire le valutazioni, pur senza fermare la macchina: resta così in standby l‘accordo già raggiunto nelle sue linee generali con Eutelsat per ottenere capacità satellitare su cui trasmettere i propri contenuti: l’intesa doveva essere formalizzata il 31 ottobre, ricostruisce Il Sole 24 Ore, ma per il momento rimane congelata in attesa che Mediaset decida come procedere. Allo stesso modo è sempre in vigore un accordo da 5 milioni di euro con Samsung per la fornitura di un decoder di ultima generazione: gli apparecchi dovrebbero arrivare nelle disponibilità di Premium già da inizio 2016, ma la società deciderà poi come e quando metterli sul mercato insieme alla propria offerta satellitare.

Premium starebbe così focalizzando le proprie riflessioni per decidere i modi e i tempi dell’eventuale sbarco sul satellite su alcuni elementi principal: in primis il fatto che l’azienda sia soddisfatta dell’andamento degli abbonamenti a Premium: a fine settembre si sarebbero aggiunti 112mila nuovi clienti (200mila lordi tra luglio e settembre), e il trend sarebbe positivo anche per ottobre. Un andamento che – potrebbero considerare dall’azienda – non rende necessari interventi frettolosi di sbarco sul satellite per spingere sui nuovi abbonati. Il secondo motivo che consiglia a Mediaset di prendere tempo è il fatto che l’offerta satellitare, dal canto suo, in questo momento potrebbe contribuire alla crescita degli abbonati per un numero inizialmente attorno ai 100mila. Cifra da considerare, ma nulla che possa avere effetti al momento “rivoluzioniari”, soprattutto in un momento in cui ci sarebbero tanti investimenti ancora da fare sul digitale terrestre, ad esempio per l’alta definizione. Una eventualità che diventerebbe impegnativo coniugare con gli altri investimenti necessari per lo sbarco sul satellite, soprattutto in un periodo in cui ci si è impegnati a versare nelle casse della Uefa 700 milioni di euro per i diritti televisivi della Champions league fino al 2018.

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