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Net neutrality, è scontro aperto

Fuoco incrociato sulle nuove regole alla vigilia del voto al Parlamento Ue. Le accuse dall’industria degli operatori e dai filo-neutralità della rete. Rischia il pacchetto Kroes

Pubblicato il 02 Apr 2014

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E’ scontro acceso per la neutralità della rete in vista del voto del Parlamento europeo, domani, sul testo della Commissione contenente le nuove regole per il mercato unico delle telecomunicazioni.

Le opposte fazioni – l’industria degli operatori e i sostenitori della neutralità della rete – hanno scritto lettere aperte per criticare l’attuale testo che secondo loro è pericoloso per lo sviluppo di internet. Le ragioni delle due fazioni sono opposte, ma convergono nell’accusa alla Commissione, quindi, come previsto dal Corriere delle Comunicazioni qualche giorno fa (http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/26520_riforma-della-net-neutrality-passa-emendamento-che-scontenta-tutti.htm).

Il commissario Neelie Kroes ha sentito ora la necessità di difendere il proprio testo, sostenendo che il fine è quello di proteggere l’internet aperta e la neutralità della rete (http://www.neurope.eu/article/kroes-defending-open-internet-and-net-neutrality), a vantaggio del mercato e dei consumatori insieme.

Le polemiche che da tempo alimentano il dibattito mettono a rischio insomma il pacchetto Kroes, che domani affronterà un voto molto complicato e dall’esito estremamente incerto. Scontenti tutti, per diversi motivi. Secondo l’economista Antonio Renda, intervistato dal Corriere delle Comunicazioni sul tema, esprime forti dubbi sull’applicabilità della proposta.

La lettera dell’industria è firmata da Ecto (associazione dei principali operatori europei), Ecta (associazione degli operatori concorrenti agli ex monopolisti), Gsma (operatori mobili), e Cable Europe (operatori via cavo). E’ un raro caso di fronte comune tra Ecta e Etno.

Dicono che il testo ridurrà la qualità dei internet per tutti, poiché le regole sulla neutralità della rete nella open internet impediranno agli operatori di gestirla al meglio e di offrire servizi innovativi a qualità garantita. Distorcerà la competizione, poiché lascia più libertà ai gestori di Cdn (content delivery network, fornitori degli over the top), rispetto agli operatori Tlc. Creerà infine un’incertezza normativa, a causa dell’eccesso di regole previste per l’open internet.

L’altra barricata (Access, Beuc, Edri, Greenhost, Quadrature du Net, Openforum Europe, Startups for net neutrality, Von Europe), con attivisti e associazioni dei consumatori, dice invece che il testo nonostante l’ultimo emendamento ha ancora lacune pericolose per gli equilibri della rete, dalle quali possono crearsi monopoli, alimentati da accordi tra operatori e over the top su specifici servizi.

E’ l’accusa anche dei parlamentari europei del Centro-Sinistra (visto che l’emendamento passato non è il loro) (http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/26520_riforma-della-net-neutrality-passa-emendamento-che-scontenta-tutti.htm).

Il punto, secondo i firmatari della seconda lettera, è che andrebbe specificato meglio che cosa è open internet e quali sono i servizi specializzati. Il rischio da evitare è che questi ultimi cannibalizzino la normale internet. Chiedono quindi di votare per nuovi emendamenti proposti dal Centro-Sinistra, che colmerebbero quelle lacune.

Curiosamente, entrambe le lettere citano a supporto il Berec (i regolatori Tlc europei), che pure aveva espresso dubbi sulle ambiguità del testo.

La partita per Kroes non potrebbe essere più in salita di così, nel voto di domani.

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