LA VERTENZA

Nsn, braccio di ferro sul nodo incentivi

L’azienda offre 20 mensilità ai 110 licenziati per evitare contenziosi legali. Ma Fim, Fiom e Uilm ne chiedono almeno 36. Il prefetto riconvoca le parti lunedì mattina. Nell’attesa sospesi i presìdi dei lavoratori a Cassina de’ Pacchi

Pubblicato il 23 Ott 2014

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La forbice entro la quale si potrebbe trovare un accordo nella complicata trattativa tra i sindacati e Nokia Systems and Solutions va dalle 20 mensilità di incentivo medio che l’azienda è disponibile a offrire ai 110 lavoratori licenziati alle 36 di base chieste dai rappresentanti dei lavoratori.

Durante l’incontro di oggi in Prefettura, che ha visto le parti ferme ognuna sulla propria posizione, e che si è concluso con un invito alla riflessione del prefetto che ha riconvocato tutti per lunedì mattina, si potrebbero sostanzialmente essere poste le basi per trovare una via d’uscita. L’azienda specifica che le trattative si sono concluse alla fine di settembre, quando 110 persone sono state poste in mobilità: “Nokia ha compiuto uno sforzo non indifferente per ridurre quanto più possibile l’impatto conclusivo della ristrutturazione – affermano da Nsn – riducendo la mobilità dai 154 lavoratori originariamente previsti a 110. L’azienda conferma comunque quanto già annunciato in precedenza, e cioè, la disponibilità ad offrire un incentivo finanziario a chi lo richiedesse”. Venti mensilità in media è l’offerta di Nsn per chi accetterà di uscire dall’azienda senza rivolgersi al tribunale del lavoro, “in linea – sottolineano da Nokia – con l’ultima offerta di incentivo all’esodo”.

Ma i sindacati chiedono uno sforzo ulteriore: “C’è bisogno di meno rigidità – afferma Andrea Bellisai, coordinatore nazionale Fim per le tlc – Dal nostro punto di vista l’incentivo deve essere lo stesso che l’azienda offriva due anni fa, quando tra l’altro i conti dell’azienda erano in sofferenza rispetto a oggi: 36 mensilità, che in alcuni casi arrivavano fino a 42”. “Al momento la situazione è di stallo – conclude Bellisai – ma la cosa positiva è che il confronto non si sia rotto, anche se non abbiamo trovato disponibilità sulle nostre proposte per trovare possibilità di ricollocazione, anche in collaborazione con la Regione. Per il momento i presìdi non riprenderanno, in attesa degli esiti della riunione di lunedì”.

“Le posizioni rimangono distanti – afferma Roberto Zanotto (Fiom Cgil) – La partita più complicata è sulla cassa integrazione. Lunedì parleremo di questo e degli incentivi. Ma per costruire un percorso alternativo per i lavoratori in esubero c’è bisogno di tempo e della disponibilità dell’azienda a ritirare le lettere di licenziamento. E su questo non abbiamo registrato nessun passo avanti”.

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