AFFAIRE TELECOM

Opa: i sindacati “Cambiare le norme con decreto”

I sindacati chiedono al governo di procedere con urgenza: “L’obbligo deve scattare anche in caso di controllo formale”. E rilanciano: “Approvare subito la mozione presentata in Senato”

Pubblicato il 16 Ott 2013

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Il governo adotti con la massim aurgenza un decreto legge per cambiare le attuali regole sull’Opa. Lo chiedono Cgil, Cisl e Ul che, in una nota congiunta evidenziano la necessità di rivedere la normativa “anche alla luce di quanto previsto in diversi Paesi europei, Spagna compresa, nei quali l’obbligo di Opa è legato all’acquisizione del controllo formale delle società indipendentemente dalla percentuale detenuta”.

Per questo i sindacati ritengono condivisibile e fondato il senso della mozione presentata da numerosi senatori appartenenti a diversi schieramenti politici. “E’ auspicabile – prosegue la nota – che la mozione sia approvata al più presto dal Senato e sarebbe importante che il Governo si adoperasse per recepire rapidamente i contenuti della mozione predisponendo un Decreto Legge con la massima urgenza”.

”La legislazione italiana sull’acquisto delle aziende quotate in Borsa – si ricorda nelle nota – prevede che debba scattare un’offerta pubblica di acquisto (Opa) solo nel caso in cui l’acquirente intenda acquisire più del 30% del capitale sociale. In Telecom Italia questo ha consentito ai quattro soci di Telco, detentori di una quota di controllo pari al 22% del capitale sociale, di determinare il controllo di fatto dell’azienda”.

“L’accordo stipulato in data 24 settembre tra i soci Telco – sottolineano i sindacati – determinerà che il controllo di Telecom Italia, azienda che sul mercato vale decine di miliardi, finisca nelle mani di Telefonica con un investimento di soli 800 milioni di euro, togliendo ogni diritto alla maggioranza dei soci”.

La mozione presentata in Senato e firmata da 58 senatori di tutti gli schieramenti politici impegna il Governo “ad introdurre, con la massima urgenza, anche attraverso l’adozione di un apposito decreto legge, le necessarie modifiche al Tuf-Testo unico della finanza” per “rafforzare i poteri di controllo della Consob” e “aggiungere alla soglia fissa del 30%, già prevista per l’Opa obbligatoria, una seconda soglia, in linea con quanto già previsto da altri Paesi europei, come la Spagna”. Questa seconda soglia è determinata dalla partecipazione che dà il controllo di fatto una seconda soglia legata all’accertata situazione di controllo di fatto”. Domani il provvedimento sarà discusso a Palazzo a Madama.

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