TORRI

Rai Way, Renzi blinda le torri: “Il 51% non si tocca”

Il premier: “Operazioni di mercato, non politiche. Ma serve il rispetto delle regole”. L’Opa di Ei-Towers sotto la lente del board convocato ad hoc. Il presidente Rossotto: “Normale informativa ai consiglieri”. Il Cda Rai “prende atto” dell’offerta

Pubblicato il 26 Feb 2015

A.S.

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“Il governo ha messo delle regole su Rai Way che non intende modificare e che riguardano il 51 per cento. Punto, la discussione è finita qui”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato la decisione di Ei Towers di lanciare l’offerta pubblica di acquisto su Rai Way. “Dovete considerare le operazioni di mercato per quelle che sono, non operazioni politiche ma di mercato – aggiunge durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg – Per questo, perché sia un vero mercato, occorre libertà e il rispetto delle regole”.

Intanto nella riunione del consiglio d’amministrazione della Rai il board ha “preso atto” dell’offerta pubblica di acquisto avanzata ieri da Ei Towers, controllata Mediaset, su Rai Way, la società delle torri di trasmissione della Tv di Stato che da poco è sbarcata in borsa, e di cui viale Mazzini controlla il 65%. A seguire, la riunione del Consiglio d’amministrazione straordinario di Rai Way, anche questo convocato, spiega il presidente Camillo Rossotto, per una “normale informativa ai consiglieri”. Alla domanda sui motivi dell’urgenza della convocazione del board, Rossotto ha risposto: “Gli offerenti si sono fatti vivi l’altra sera”.

La posizione del Governo, confermata oggi direttamente da Renzi, era apparsa chiara già ieri, con una nota dell’esecutivo che sottolieava chela quotazione in Borsa si è rivelata un successo”, ma ricordava che “anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete, un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale non inferiore al 51 per cento”.

Una presa di posizione però che non ha scoraggiato i mercati, che continuano a credere – se non nell’offerta pubblica di acquisto di Ei Towers – nell’avvio di una fase di trattativa tra Mediaset e Governo, che sono gli azionisti di riferimento delle due aziende coinvolte, con l’obiettivo di un’integrazione della rete. Così dopo lo stop del Governo arrivata ieri a mercati chiusi, i titoli delle società coinvolte non hanno finora risentito di scossoni o di ribassi: “Il mercato è cauto dopo che ieri sembrava dare per certa un’operazione che presenta molti ostacoli, ma ancora oggi non sembra convinto che non si farà”, dice un analista alla Reuters. “Le opzioni di Ei Towers appaiono limitate visto che non può soddisfare la condizione di ottenere la maggioranza di Rai Way” sottolineando che però ci potrebbe essere una via alternativa: mantenendo le stesse valutazioni – sostiene – ma con un’operazione carta contro carta, si arriverebbe a una newco con la Rai al 31% del capitale e Mediaset al 21%, con un 52% in mano italiana (seppure non pubblica) e con Rai in maggioranza. L’analista immagina anche possibili accordi per una governance a garanzia dell’azionista pubblico e per una regolamentazione specifica che aumenti la vigilanza sulla nuova entità. “L’offerta di acquisto lanciata da Ei Towers su Rai Way, per quanto a rischio di blocco per l’intervento del governo – commentano da Fitch in una nota – ha acceso un faro sui possibili scenari di consolidamento nel settore. L’accordo avrebbe quasi raddoppiato i ricavi di Ei Towers e fornito un importante canale di diversificazione alla lista di clienti del gruppo”.

Intanto sulla questione 51% in mano pubblica dal Pd, con il deputato Michele Anzaldi e il senatore Federico Fornaro, che fanno parte della commissione di Vigilanza sulla Rai: “La non contendibilità di Rai Way – affermano – è spiegata chiaramente nel prospetto informativo diffuso dalla Rai al momento della quotazione in Borsa della controllata, è opportuno che la Consob chiarisca e intervenga con la massima celerità e severità per capire cosa è successo”. Quanto alle voci sul fatto che nel prospetto informativo i vincoli sul mantenimento pubblico della quota di controllo non sarebbero stati specificati, Anzaldi e Fornaro specificano: “basta scaricare il prospetto informativo della privatizzazione di Rai Way dal sito di Borsa Italiana per verificare velocemente che è vero il contrario: a pagina 87 del prospetto, punto 4.1.16, viene comunicato testualmente al mercato che ‘anche a seguito dell’Offerta Globale, la Società non sarà contendibile'”.

Sull’offerta pubblica di acquisto di Ei Towers su Rai Way si era espresso in un’intervista al Fatto quotidiano anche Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, proponendo la separazione delle reti, e spingendo sul “ruolo centrale di Agcom e Antitrust”: “In un settore così delicato – ha detto – l’unbundling da parte del monopolista, come avviene nel campo delle tlc, non darebbe sufficienti garanzie”.

Gaetano Miccichè, Ad di Banca Imi e direttore generale di Intesa Sanpaolo, sulla eventuale integrazione tra Ei Towers e Rai Way sottolinea che “c’è una legge che vincola la Rai ad avere il 51% di Rai Way. Mi sembra un vincolo forte, l’operazione mi sembra difficile da realizzare fin quando il Governo non toglie questo vincolo”. Il mercato in ogni caso lancia segnali di interesse, sottolinea Miccichè, in un campo che “offre agli investitori la quasi certezza di avere rendimenti di lungo periodo”.

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